-GIUSEPPE TAMBURRANO-
Torna Tangentopoli? Con nuovi personaggi, tranne uno emblematico, Greganti? (e Frigerio). Il leader più gradito, dopo Renzi, Grillo, non può entrare in Parlamento perché interdetto in conseguenza di una sanzione penale.
La CGIL contro il suo partito e Renzi, come Lama contro Craxi.
Il governo del PD sostenuto in buona misura da Berlusconi, il quale pluricondannato si definisce “padre della Patria”
Tra astenuti e schede bianche e nulle quasi la metà degli italiani diserterà il seggio.
Tu quoque, Boccassini, “custode della legalità”.
L’Italia in coda nella ripresina. 42 per cento di disoccupati giovani. Ottanta euro a chi ha una busta paga . Niente a chi non ha niente.
Renzi ce l’ha con il Senato “mala bestia”: gli è contro metà del suo gruppo parlamentare alla Camera, ma ha l’appoggio di Berlusconi e può riuscire nell’intento. Secondo il Corriere della Sera i sostenitori del PD sono prevalentemente non ex comunisti ma cattolici praticanti.
Persona degna di fede mi ha detto che allo stadio Olimpico di Roma in quel funesto sabato più della metà degli spettatori ha fischiato l’Inno nazionale.
Il nostro Besostri ha sollevato la questione di costituzionalità della legge elettorale europea per la soglia di accesso e il Tribunale l’ha giudicata ammissibile. E se la Corte Costituzionale l’accoglie non terremo le elezioni per l’Europa o le annulleremo?
Sono questi dei flash dell’Italia di oggi che formano una immagine. Le cose cambieranno in meglio? Me lo auguro, ma non vedo in Renzi – ultima spes – un progetto, un disegno, l’idea di una Italia rispettabile e di italiani se non orgogliosi, paghi, laboriosi e fiduciosi nell’avvenire morale ed economico del loro paese.
Ma perché chi non ne può più non si incontra e non si unisce? Ci sono nel Paese tanti delusi, tanti che vorrebbero le “cose giuste”. Sono isolati nel loro astensionismo, o uniti in associazioni, club che sono monadi, senza porte e senza finestre. Penso ai circoli socialisti gelosi della loro autonomia fino all’incomunicabilità.
Sono sicuro che se si incontrassero, discutessero, ne verrebbe fuori un movimento che potrebbe dar vita ad un partito del rinnovamento: sono tanti tra gli astensionisti. Non c’è tra loro non un rottamatore, ma un ricostruttore, un rifondatore, un Turati?
