– di NUNZIANTE MASTROLIA –
Visto che questo blog ha assunto una sua dimensione onirica, voglio raccontare anche io di un sogno che ho fatto qualche giorno fa.
Allora. Le imprese potevano muoversi liberamente sull’orbe terraqueo alla ricerca del profitto e i ricchi di tutto il mondo erano liberi di spostare ovunque piacesse loro, con un semplice click, i propri capitali, mentre le banche potevano lasciare che i propri calcolatori lavorassero per tutto il giorno compiendo milioni di operazioni al secondo alla ricerca di un rendimento.
“Ma questa è la realtà?” Potrebbe obiettare qualcuno. E’ vero, ora però inizia il vero sogno.
Per questa loro libertà di muoversi a livello globale le imprese e i capitali pagavano una tassa, che veniva riscossa dalle Nazioni Unite, la cui Assemblea Generale si era trasformata in un vero e proprio parlamento globale. I paradisi fiscali erano stati chiusi e tutti gli spalloni avevano cambiato lavoro.
Ai capitali ed alle imprese, che invece non si muovevano da casa, si applicava una semplice tassazione progressiva e i proventi di quelle tasse venivano investiti in scuole, ospedali, ricerca scientifica, infrastrutture, sicurezza. In beni pubblici, per usare un semplice concetto.
I soldi riscossi dalle Nazioni Uniti venivano investiti a livello globale anche in questo caso in scuole, istruzione, ricerca scientifica e sanità ma solo in quei paesi dove le risorse interne non bastavano a pagare tali investimenti. In Africa si era così innescata una crescita trainata dai consumi interni, e anche in India e in Cina. In tutto il mondo si verificava così una continua crescita economia e sociale, come dopo la seconda guerra mondiale: crescevano i consumi e i profitti, gli investimenti e i brevetti. Fare dei figli non era un salasso, la vita media si allungava e i novantenni giocavano a rugby.
I diritti del lavoro e la dignità del salario erano garantiti dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Il vertice di Davos aveva abbandonato le piste sciistiche e dopo essersi trasformato in una specie di Confindustria globale, si era trasferito a Ginevra, dove presso la sede dell’ILO si conducevano tantissime trattative sindacali.
Così, ciò che attraeva i capitali internazionali in un determinato paese non era più il basso costo della mano-dopera o i vantaggi fiscali, o le facilitazioni ambientali (orami uguali in tutto il pianeta) ma la qualità della mente-opera, infatti quello più scarso aveva il dottorato di ricerca.
Ricordo anche qualcosa a riguardo di nuove fonti di energia alternative e del petrolio che oramai serviva solo per i raduni delle auto d’epoca. C’erano poi stampanti 3D in ogni casa e “l’Effetto Serra” era il nome di un bar un po’ retrò, dove però c’erano delle sfugliatelle meravigliose e c’era anche…
Vasco Rossi ha ragione i sogni al mattino bisogna trascriverli in fretta, perchè poi svaniscono e non si ricordano più.
Nunziante Mastrolia