E adesso?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera inviata da Vittorio Emiliani a persone del PD vicine a Bersani, durante la campagna elettorale.

Roma, 7 febbraio 2013
Sto mandando in giro ad un po’ di amici questa lettera certamente amara,
risultato di un lungo colloquio col 94enne Giovanni Pieraccini, come ben sai ancora lucidissimo. Chi di voi è più vicino a Bersani dovrebbe fargli sapere alcune cose:
a) le primarie avevano grandemente rivitalizzato iscritti e simpatizzanti, ma il listino, così opaco e così poco innovativo, ha poi smontato parecchi entusiasmi. Sarebbe stato meglio abolirlo;
b) aver scelto un basso profilo andava bene prima della campagna forsennata di B. su radio e tv, oggi non va più bene, Bersani deve moltiplicare gli sforzi di visibilità in quel senso con Letta, Franceschini e soprattutto con Renzi (lo diciamo noi, non renziani, per primi);
c) Bersani, e quasi tutto il Pd, sta giocando in difesa e non all’attacco, deve invece usicre dalla trincea, con forza, con decisione, attaccando Berlusconi e la Lega, e non Monti (che è quello che è, un perdente, ma ci serve), o meglio attaccando pure i montiani ma tendendo la mano a quanti (Buitoni Borletti in Lombardia) sostengono il voto disgiunto nelle regioni in bilico;
d) sul Monte dei Paschi non abbiamo visto “sbranamenti” purtroppo: Bersani doveva e deve scaricare quelli del Pd, anche nazionale, che sono compromessi, in modo netto, sicuro, è difficile, ma va fatto subito;
e) sui grandi temi della cultura, della bellezza, della ricerca Bersani è ancora in tempo a fare una o più uscite propositive: sulla messa in sicurezza idrogeologica e sismica che vuol dire anche tanta occupazione, ma con cifre e dati che possiamo fornirgli; sul patrimonio storico-artistico lasciato deperire dai governi Berlusconi (più Ornaghi) al punto che i musei, per la prima volta dopo anni e nonostante l’aumento degli stranieri, segnano meno ingressi; sul paesaggio e sul paesaggio agrario (la filiera della vite e del vino dà più occupati ormai dell’edilizia!!!).
Ma soprattutto deve andare all’attacco, spavaldamente, e non giocare soltanto di rimessa. Questi ultimi diciotto giorni sono decisivi. Altrimenti l’erosione andrà avanti. Questo purtroppo è anche un Paese di cretini, di gente politicamente analfabeta, di veline e di velone, di populisti ciechi. Ti segnalo il mio articolo sull’Unità di stamattina sulle bugie di Berlusconi in materia di disegni di legge/decreti legge (di cui ha fatto grande abuso). Bisogna rimbeccarlo (1).
Auguri e saluti
Vittorio Emiliani

1- Nessuno l’ha rimbeccato, come nessuno ha ripreso i dati catastrofici esposti dal collega tedesco Udo Gumpel sull’aumento della spesa pubblica (enorme) provocato dal governo Berlusconi e sull’incremento di 537 miliardi di euro del debito pubblico durante il periodo berlusconiano 2001-2006.

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