La strana laicità

Che da decenni l’obbiettivo perseguito dalla Gerarchia sia quello di azzerare i risultati del Concilio Vaticano II – fermamente voluto da quel grandissimo papa laico che è stato Giovanni XXIII – ha avuto l’ennesima conferma dal discorso del cardinale Angelo Scola rivolto alla città di Milano in occasione della festa del patrono Sant’Ambrogio. Scola si è detto favorevole alla “libertà religiosa di tutti” e ha definito “giusta e necessaria” la “aconfessionalità dello Stato”, ma subito dopo ha tuonato contro “l’idea secolare” di uno “Stato senza Dio” e contro la riforma sanitaria di Obama a motivo del fatto che essa “impone polizze che includono contraccettivi, abortivi e procedure di sterilizzazione”.

Strana concezione della laicità, quella del cardinale Scola. Si dichiara favorevole alla “aconfessionalità” , ma poi afferma che “è necessario uno Stato che senza far propria una specifica visione non interpreti la sua aconfessionalità con distacco”. Afferma, in altre parole, che esso deve tenere costantemente presente Dio e i suoli comandamenti. Più esplicito era stato il cardinale Severino Poletto che, di fronte alla sentenza della Corte d’appello di Milano – con la quale era stata autorizzata la sospensione dell’alimentazione a Eluana Englaro – è prontamente intervenuto per ricordare che sempre “la Legge di Dio deve prevalere su quella dello Stato”. E parimenti più esplicito era stato il cardinale Rino Fisichella : “In virtù del suo essere democratico , lo Stato non solo deve accettare di confrontarsi con la Chiesa, ma deve anche sapere accogliere – solo in un secondo momento temperandole – le eventuali ingerenze…La Chiesa, invece, richiamandosi a principi che hanno una origine superiore a quella umana, non potrebbe mai accettare una qualsiasi ingerenza dello Stato riguardo ai contenuti”.

Chiaramente, siamo mille miglia lontani dal riconoscimento della autonomia delle due sfere – quella della Chiesa e quella dello Stato – formulato a chiare lettere dal Concilio Vaticano II. E siamo in linea con il teorema che è al centro di Memoria e identità di Giovanni Paolo II , così formulato : “Il codice morale proveniente da Dio , codice sanzionato nella Antica e Nuova Alleanza , è l’intangibile base di ogni legislazione umana in qualunque sistema , e, in particolare, in quello democratico . La legge stabilita dall’uomo, dai parlamenti , e da ogni altra istanza legislativa umana, non può essere in contraddizione con la legge di natura cioè, in definitiva, con l’eterna Legger di Dio”.

Identica la teorizzazione del primato assoluto della Legge di Dio – eterna e immutabile – sulle leggi umane che si trova nel Governo islamico di Khomeini. E identica la conseguenza logica: la negazione, recisa e assoluta, del diritto dello Stato di legiferare autonomamente.

Luciano Pellicani

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

One thought on “La strana laicità

  1. Diciamo la verità. In termini di coerenza, tutto ciò ha un suo perché rispetto al Vaticano II. E per chi interpreta la laicità come superamento del giudeocristianesimo non è detto che ciò sia un male.

Rispondi