Il sindaco dirompente

Che dire dell’irruzione in proscenio del sindaco fiorentino dirompente? Intanto che è senz’altro dirompente. E ben sia. Si dice perché principalmente ha posto in testa al suo programma la rottamazione: via i vecchi, avanti i giovani; via i reduci, avanti i pionieri. Una questione della guerra delle generazioni.

Non è proprio così. O almeno non è proprio questo il dato veramente saliente della comparsa di un tale “atteggiamento”, che i suoi critici vorrebbero derubricare a operazione da sfasciacarrozze, per questioni di ambizioni personali, ecc. ecc. La qual cosa, anche se fosse, non impedisce gli effetti reali che il “giovine” politico introduce. Ostrega, che sbrego!

La questione generazionale c’entra poco o niente. Ovvero c’entra come espediente tecnico-tattico per delimitare con semplicità e nettezza un criterio di esclusione-inclusione che riguarda ben altro che il congedo dei vecchi e l’arruolamento dei giovani.

Il cerchio di gesso del Caucaso appenninico (per dirla con Brecht) che Matteo Renzi traccia per confinare meglio ciò che intende confinarvi, se ci si pensa bene, è un taglio netto, sottolineato da uno stile operativo (da un linguaggio idoneo allo scopo del pragmatismo politico) con cui sono esclusi di colpo (ripeto, se ci si pensa bene) i quattro misticismi-deliri della Sinistra nel suo complesso più che freudiano.

Sono: il misticismo-delirio del Sessantotto; il misticismo-delirio del consociativismo da compromesso storico; il misticismo-delirio della lotta armata degli anni di piombo; il misticismo-delirio del “politicamente corretto” con l’assunzione del concetto dei diritti come variabili indipendenti dal sistema del reale, fondato invece, soprattutto marxianamente, sul riconoscimento, scientifico (e quindi veramente corretto politicamente), della variabilità del reale, relativisticamente inteso: la via regia per renderlo regolabile.

In questa sede non è indispensabile addentrarsi più di tanto nelle conseguenze dirompenti che derivano da un tale atteggiamento di critica della Sinistra condotta da sinistra. S’intende solo rilevare che il nuovo atteggiamento è introdotto in conformità a una semplice assunzione di cambio di linguaggio.

Cambio di linguaggio che è preludio di un cambio-liquidazione di contenuti brontosaurici, qui classificati, per comodità comunicativa, come i quattro misticismi-deliri. Misticismi-deliri che per essere propalati e gestiti si avvalgono di personaggi più prelatizi che politici. Non occorre fare i nomi: basta guardarli. Non si tratta di vecchi, si tratta semplicemente di non politici costitutivi.

Qui non si vuole fare l’apologia di Renzi e farlo apparire come un liberatore epocale. Tutt’altro. Si vuole semplicemente far notare che lo spostamento globale, di cui egli potrebbe essere indizio, è operato dall’assunzione di un linguaggio esclusivamente politico(laico). La novità è questa: finalmente qualcuno a Sinistra che parli da politico e non da prete che predica ideologia.

Cesare Milanese

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

One thought on “Il sindaco dirompente

  1. Non so ancora cosa si debba pensare e/o sperare da Renzi, ma plauso al post, i misticismi-deliri in questione se non altro a superarli oggi sono molti altri, soprattutto al di fuori della politica-politicante, ed auspicabilmente sempre di più…

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