Il comitato referendario per i collegi uninominali ha presentato lo scorso
11 luglio alla Corte di Cassazione due richieste di referendum per abrogare
la vigente legge elettorale Calderoli, nota anche come legge “Porcellum”,
con cui sono attualmente eletti i nostri Parlamentari.
Il “Porcellum” prevede che i candidati eletti siano quelli che occupano i
primi posti della lista elettorale: piu’ il candidato e’ in alto e vicino
al capo-lista maggiore sara’ la possibilita’ della sua elezione.
La posizione in lista e’ fissata dai segretari di partito che presentano la
lista. e gli elettori non hanno strumenti a disposizione per modificare le
scelte dei capi-partiti, ma sono piuttosto costretti a ratificare le scelte
fatte da una cerchia ridottissima di dirigenti. Tale tipo di
scelta,effettuata quasi sempre con criteri poco chiari, finisce con
trasformare il Parlamento in un consesso di nominati e non di eletti.
Il comitato referendario ritiene quindi che l’attuale legge elettorale
generi una classe politica prepotente, avulsa e lontana dai cittadini,
cortigiana e facilmente tentata di tradire lo schieramento iniziale.
La prepotenza nasce dal delirio di onnipotenza dei segretari e di pochi
capi corrente che si arrogano il diritto di scegliere i 945 parlamentari,
senza che i cittadini-elettori abbiano alcuna voce in capitolo. In questo
modo viene tradito totalmente il dettato costituzionale.
Gli eletti si disinteressano del territorio giacchè sanno bene che la
propria elezione dipende solo dalla volonta’ del capo-partito. Perciò
preferiscono passare il loro tempo a contatto con il capo, piuttosto che a
contatto con i cittadini per recepire le istanze del territorio.
Con questa legge elettorale e’ piu’ facile, per bassi interessi personali,
passare alle dipendenze di un altro capo di altro schier amento
infischiandosene di quel che pens! a la gen te. Il panorama politico è così
dominato dalla cortigianeria, perche’ i designatori preferiscono circondarsi
di persone insignificanti, e spesso di familiari, per essere sicuri della loro
obbedienza e della loro fedeltà. Ecco perché in Italia abbiamo una classe
politica scadente e lontana dai problemi della gente.
Il comitato referendario ha dunque presentato due quesiti che
sostanzialmente mirano ad abrogare il “Porcellum” e contemporaneamente a
ripristinare la pre-vigente legge Mattarella.
Come e’ noto, il “Mattarellum”, che faceva seguito al referendum Segni del
1993, introduceva, al posto del precedente sistema elettorale di tipo
puramente proporzionale, un sistema misto, in base al quale i seggi di
Camera e Senato erano assegnati per il 75% mediante l’elezione di candidati
in altrettanti collegi uninominali, e per il restante 25% con il metodo
proporzionale.
Secondo il comitato referendario, il “Mattarellum”, attraverso i collegi
uninominali, permette all’elettore di scegliere direttamente il candidato
del proprio territorio, rendendo effettivo il diritto di voto che la lista
bloccata invece svilisce e annulla.
Nello stesso tempo, questo sistema, attribuendo una quota di seggi col
metodo proporzionale, assicura una legittima rappresentanza anche alle
forze politiche minori pur prevedendo tuttavia una soglia di sbarramento del 4%, a differenza di quella ben piu’ bassa, causa di frammentazione e divisione
politica, pari all’1 o al 2% prevista dalla “legge Calderoli” per le forze
politiche che partecipano ad una coalizione.
Obiettivo del Comitato referendario e’ raccogliere 500.000 firme entro la
fine di settembre, in modo da poter votare per il referendum nella primavera
del 2012. In caso di esito positivo, sarebbe possibile eleggere i membri dei
Camera e Senato con il Mattarellum gia’ alle consultazioni politiche del
2013. Sembra un obiettivo molto difficile da raggiunge re.
Alfonso Siano