Heri dicebamus!

Riprendiamo il nostro lavoro dopo le vacanze che, come auspicavo, non sono state vacanti per numero di contributi e contatti. Heri dicebamus! Questo mondo in cui viviamo è peggiorato in tutte le latitudini e longitudini. E’ sorta una speranza nell’Africa del Nord che alcuni chiamano troppo frettolosamente “primavera”. Il sommovimento dura in Siria e, anche se smorzato, nello Yemen. Io non sono con gli ottimisti: la situazione è ambigua e precaria. Più che a una rivincita di Gheddafi, quello che mi preoccupa è la natura degli insorti. Che cosa verrà fuori da quel mélange di filooccidentali, islamisti, jihadisti, Fratelli musulmani ecc. è difficile prevedere. Quello che accade in Egitto non è tranquillizante: come il riaccendersi della questione palestinese. E se Assad cade quale regime gli succederà? E potrei andare avanti salendo all’Afghanistan al Pakistan…

E’ in Occidente come vanno le cose? La “speranza Obama” si affievolisce ed un ricambio con un repubblicano “reazionario” non si può escludere. L’Europa è sull’orlo del fallimento dell’euro e cioè dell’europeismo. L’economia capitalistica ci regala disoccupazione, stagnazione, ingiustizia: andiamo verso una seconda e più grave recessione? La pubblica moralità in Italia è nel fango e il denaro, che manca e viene ridotto per i bisogni essenziali, gira vorticosamente sulla giostra della corruzione e degli scandali.

Qualche giorno fa qualcuno mi ha chiesto se sono “ancora” socialista: ho risposto sì, come Silone “senza partito”. Di quel socialismo che vive dall’età della pietra! Perchè, l’ho detto e ripetuto, questo “porco mondo” può essere cambiato in meglio, come è successo nel corso dei millenni, può essere cambiato solo con le riforme nella democrazia. Oltre al socialsimo vi è, dall’età della pietra, un’altra corrente: quella dei conservatori: e ce ne sono nelle file della cosiddetta sinistra! E’ contro costoro che dobbiamo impegnarci. Convincendo i cittadini che il socialismo – se si vuole si può chiamare in altro modo – è l’impegno a rendere migliore per tutti questo mondo.

Ricordo le ultime parole di Montanelli (Montanelli!) nell’ultima sua “Stanza”: diciamo pure il suo “testamento”; dopo l’esaltazione del socialismo (e non dei socialisti) e dei grandi del socialsimo chiuse con queste parole: “Bene, caro Tamburrano. Credo che come forza politica siate abbastanza malmessi. Ma in compenso avete in mano una grande bandiera che prima o poi un esercito lo ritroverà”.

Oltre a dovere agire, possiamo ancora sperare? Di socialisti al potere non ce ne sono più: Zapatero sta scendendo lo scalone del Palazzo della Moncloa. L’unico partito che ha un piede sullo scalone dell’Eliseo è quello francese. Ed è l’unico tra i sedicenti partiti socialisti -sarà un caso- che ha un programma socialista.

Giuseppe Tamburrano

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

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