– di MAGDA LEKIASHVILI –
La lunga lista di accuse contro la Russia per gli attacchi cibernetici ormai appartiene al passato. C’è stato un momento in cui sembrava che tutto il mondo occidentale si fosse reso conto di quanto il Cremlino cercasse di influenzare sia le elezioni di quei paesi, sia l’opinione pubblica. Le notizie riguardo le sanzioni economiche, l’espulsione dei diplomatici russi e dei loro collaboratori hanno occupato le prime pagine dei giornali più importanti. Però, senza continuità. O non si arriva alla verità o non viene rivelata, perché rimane tutto al livello di sospetti e non abbiamo ancora visto dietro le sbarre i colpevoli. Forse la Finlandia è la prima a condannare un uomo accusato di diffamazione e negligenza. Un tribunale finlandese ha imposto una pena, 22 mesi di carcere, ad un fondatore di un sito web anti immigrati e pro Russo MV-Lehtu, Ilja Janitskin. Janitskin aveva pubblicato contenuti offensivi su una giornalista investigativa finlandese, Jessikka Aro, titolare del Gran Premio finlandese per il giornalismo. Aro, giornalista del servizio nazionale radiotelevisivo YLE, era diventata oggetto di una campagna di odio e minacce di morte in seguito alla sua segnalazione sugli sforzi di propaganda russi online e sull’esistenza delle cosiddette fabbriche di troll su Internet. Per vendicarsi, i giornalisti di MV-Lehtu hanno divulgato articoli denigratori su Aro, tra cui uno che l’accusava di essere una tossicodipendente.
Secondo le informazioni di Radio Free Europe Radio Liberty, altri due imputati, che lavorano sempre al MV-Lehtu, sono descritti come portavoce di lunga data per Mosca in Finlandia ed anche loro hanno ricevuto condanne. Inoltre, agli imputati è stato imposto un risarcimento per un importo complessivo di 136.000 euro.