– di MAGDA LEKIASHVILI –
L’Olanda ha espulso quattro agenti russi con l’accusa di spionaggio. L’Intelligence militare dei Paesi Bassi ha interrotto un attacco informatico russo contro l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPCW). Tutto grazie anche all’aiuto dei funzionari britannici. L’unità criminale informatica del GRU (Direttorato principale per l’informazione in Russia) aveva anche tentato un attacco alla struttura di armi chimiche di Porton Down in aprile e nel Foreign Office del Regno Unito a marzo. Nessuno di questi due tentativi ha avuto successo e gli agenti russi sono stati fermati. Come riporta il quotidiano britannico the Guardian, si ritiene che l’attentato contro l’OPCW sia stato condotto dall’Intelligence militare russa, che già era stata accusata dal governo inglese per il tentato omicidio a Sergei e Yulia Skripal nel marzo scorso. L’OPCW stava indagando proprio su questo caso e su altri due: il bombardamento dell’aereo MH17 che è stato abbattuto sull’Ucraina nel 2004 e un attacco di armi chimiche a Douma, in Siria.
I servizi di sicurezza olandesi dopo la cattura hanno subito rimandato i quattro arrestati in Russia, pur mantenendo le loro attrezzature tecniche per i successivi controlli. Se prima si parlava di spionaggio solo dietro le quinte e ne erano a conoscenza solo gli alti funzionari dell’Intelligence, stavolta un elemento importante è l’aver diffuso le informazioni. I nomi e le foto dei sospettati sono state mostrate durante la conferenza stampa, dove il governo olandese non ha voluto nascondere nulla. Facendo così hanno l’intenzione di mettere sotto pressione il GRU e dimostrare che le loro azioni avranno conseguenze.
Gli agenti con i passaporti ufficiali russi sono entrarti in Olanda il 10 aprile. Tre giorni dopo si sono avvicinati alla sede dell’OPCW, dove con l’auto trasportavano l’attrezzatura specializzate per l’hacking. Con antenne speciali stavano cercando di catturare alcuni dei segnali di comunicazione. Il metodo cosiddetto “accesso ravvicinato (close access)”. Gli agenti antiterrorismo olandesi sono intervenuti per interrompere l’operazione al di fuori della sede OPCW, dove era parcheggiata la loro macchina.
I servizi segreti russi hanno lasciato tracce. Uno di loro aveva con sé la ricevuta del Taxi del suo viaggio precedente dalla sede del GRU a Mosca fino all’aeroporto da dove erano partiti per compiere la missione.
Prima dell’Olanda le accuse contro la Russia sono arrivate da parte degli Stati Uniti, che parlavano di interferenza russa nelle elezioni presidenziali del 2016. Dopodiché, la Gran Bretagna si convinse del coinvolgimento russo nel tentato omicidio dell’ex agente Skripal e di sua figlia. Tutto ciò non è motivo di preoccupazione per il governo russo. Quello che per il mondo occidentale è un crimine, per il ministero degli affari interni della Russia è “spiafobia”. La politica russa riguarda solamente la Russia e non è interessata agli affari di altri paesi.