Ilva: attesa per la fumata bianca

-di VALENTINA BOMBARDIERI-

Un incontro lungo 18 ore quello tra i sindacati, il governo e l’ArcelorMittal. Quest’ultima ha accolto la richiesta dei sindacati di garantire all’Ilva 10.700 assunzioni subito, includendo anche i lavoratori delle affiliate e di altri contratti elettrici, che erano invece stati esclusi dall’ex ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, che ne prevedeva 10.500. Secondo diverse fonti l’accordo verrà chiuso all’ora di pranzo.

Il tavolo era partito ieri pomeriggio dopo le 14. Da una parte 13.522 posti di lavoro da tutelare. Dall’altra 10.300 posti di lavoro offerti da ArcelorMittal. 3.222 persone da collocare, anche con incentivi all’esodo. 250 milioni messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico per un incentivo pari a 100 mila euro lordi pro-capite che soddisferanno però solo 2.500 lavoratori. Sui 700 in esubero l’azienda si impegnerebbe a formulare una proposta di assunzione “non prima del 23 agosto 2023 a patto che non avessero beneficiato di altre misure o opportunità”. Quanto al contratto integrativo, i sindacati hanno chiesto che Mittal preveda sul Pdr 2019 e 2020 un ‘una tantum’ che possa tradursi in un aumento salariale del 4%.

“L’elemento importante è che non ci sono esuberi – le parole del segretario generale della Uilm Rocco Palombella – Noi sostenevamo che bisognasse aumentare il numero degli assunti da subito e siamo riusciti a ottenere un numero importante: 10.700 lavoratori compresi i 285 delle affiliate. Ora manca guardare i testi e correggerli”. Il piano, spiega, prevedrà il “completo assorbimento di tutti i lavoratori a partire dalla fine del Piano ambientale e in concomitanza con la cessazione dell’Ilva in liquidazione; a partire dal 2023, quindi, ci sarà il riassorbimento dei lavoratori che non hanno avuto accesso agli ammortizzatori. Non ci sarà riduzione dei salari e saranno mantenuti i diritti acquisiti”.

Entro domani bisogna trovare una soluzione. Il 7 settembre è infatti il termine che Di Maio si è dato per decidere se la gara che ha assegnato l’Ilva ad Am Investco (la cordata guidata da ArcelorMittal) possa ritenersi valida o meno. Dall’esito del tavolo dipenderà la procedura di annullamento in autotutela.

“Siamo all’ultimo miglio, sono state 18 ore di trattativa in cui i protagonisti sono stati ovviamente i rappresentanti dei lavoratori, in cui si è cercato di raggiungere il miglior risultato possibile nelle peggiori condizioni possibili”, ha detto il vice premier Luigi Di Maio.

Valentina Bombardieri

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