Paolo VI: Padre e innovatore della Chiesa

-di MATTEO VISMARA-

Quarant’anni  or sono si spegneva a Castel Gandolfo Papa paolo VI al secolo Giovan Battista Montini . Erano le 21 e 40  di un caldo 6 agosto del 1978.

L’Italia in vacanza , distratta si accorse poco di ciò che stava accadendo.

Moriva un pontefice poco capito e sottovalutato che molto aveva fatto per traghettare la chiesa del post concilio nell’età contemporanea.

Fine teologo e dotto diplomatico sapeva leggere nei cuori e capire le istanze anche le più ardite come si direbbe in gergo curiale.

Un papa moderno, conoscitore dell’animo umano.

Crebbe in un solido ambiente famigliare, cattolico e liberale al tempo stesso, figlio di un deputato del Partito Popolare.

Fu sostituto alla segreteria di stato con Papa Pacelli fino al 1954 e Arcivescovo di Milano fino al giugno del 1963.

In quell’anno il tre giugno mori’ Giovanni XXIII  Nel successivo Conclave venne eletto, il 21 giugno 1963, il cardinal Montini, che assunse il nome di Paolo VI, prendendo il nome dell’Apostolo missionario.
Fu incoronato il 30 giugno 1963 e, in quell’occasione, annotò: «Forse il Signore mi ha chiamato e mi tiene a questo servizio non tanto perché io vi abbia qualche attitudine, o affinché io governi e salvi la Chiesa dalle sue presenti difficoltà, ma perché io soffra qualche cosa per la Chiesa, e sia chiaro che Egli, non altri, la guida e la salva».

Decise di continuare il Concilio Vaticano II, che chiamerà «il catechismo del nostro tempo», e riuscì a portarlo a termine, l’8 dicembre 1965, fra mille difficoltà e contrasti tra i Padri conciliari. Si lasciò guidare dalla fermezza della fede, dimostrò una grande capacità di mediazione, e con paziente tenacia e prudenza, mantenne unita la Chiesa e la traghettò verso il rinnovamento, nella fedeltà al Vangelo e alla tradizione.

Scrisse encicliche fondamentali per la vita e la dottrina della Chiesa: «Ecclesiam suam» (1964), sulla coscienza della Chiesa, il suo rinnovamento e il dialogo della salvezza con il mondo;  «Mysterium fidei» (1965) sull’eucaristia; «Populorum progressio», sullo sviluppo dei popoli (1967);  «Sacerdotalis caelibatus», sulla natura del sacerdozio e il celibato sacerdotale (1967); «Humanae vitae», sul matrimonio e la regolazione delle nascite (1968): quest’ultima fu aspramente contestata, anche da alcune conferenze episcopali. Meno note sono le due encicliche mariane «Mense Maio» (1965) e «Christi Matri» (1966).

Fu il primo Papa a intraprendere viaggi all’estero e addirittura intercontinentali.

Attuo’ all’interno della Chiesa importantissime riforme tra cui l’abolizione dell’Indice dei libri proibiti, nel 1967 la riforma delle indulgenze e delle Congregazioni romane, e, con la costituzione apostolica «Regimini Ecclesiae universae», la riforma generale della Curia romana. Nel 1970 sciolse i Corpi armati pontifici, eccetto la Guardia Svizzera. Attuò la riforma liturgica prevista dal Concilio, in particolare approvando con la Costituzione Apostolica «Missale Romanum» il nuovo rito per la celebrazione dell’Eucaristia ed in seguito anche gli altri libri liturgici riformati.
Nel 1970 con il “motu proprio” «Ingravescentem Aetatem» chiese ai cardinali (come in precedenza aveva fatto con vescovi e parroci), al compimento dei 75 anni, di presentare al pontefice la rinuncia al loro ufficio; e stabilì che i cardinali, al compimento dell’80° anno di età, perdessero il diritto alla partecipazione al conclave per l’elezione di un nuovo papa;

Questo fu solo in minima parte ciò che fu e che fece il grande Papa e Beato Paolo VI. Un pontefice come dicevo all’inizio dimenticato spesso e volentieri o forse obliato perché fa comodo.

Io credo invece che tutti noi, chi  cristiano o laico,  credente o non credente, abbiamo nei confronti di questo Padre e Pastore della Chiesa cattolica, un debito di riconoscenza e di gratitudine perché, in qualche modo, ha aperto un varco e un percorso alla chiesa del terzo millennio e ha consentito ad una istituzione millenaria di essere più aperta e vicina alla gente.

Grazie Papa Montini.

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

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