Viva la costituzione!

-di FRANCO LOTITO-

La nuvolaglia dell’intolleranza xenofoba, anti-solidarista, anti-umanitaria ed illiberale sembra voler oscurare il paesaggio politico del nostro tempo. Accade dappertutto nel mondo occidentale e, purtroppo dal momento in cui un governo di destra si è insediato a Palazzo Chigi, minaccia di opprimere anche il nostro Paese.

        La distilleria che smercia l’intolleranza è la paura. La paura è un sentimento oscuro, irrazionale, ma quando viene alimentata deliberatamente da una narrazione menzognera da parte del potere, diventa aberrazione della realtà e come tale penetra nelle ossa del corpo sociale fino al punto di minacciare lo smarrimento collettivo dei valori di libertà, di democrazia, di umanesimo e financo di civiltà sui quali è stata costruita la comunità del nostro popolo.

        Quei valori furono il frutto di una conquista realizzata dalle lotte di liberazione dal nazi-fascismo in tutta Europa. Nel nostro Paese, restituito alla libertà dalle forze della Resistenza partigiana, plasmarono la costruzione della Repubblica e furono scolpiti nella Carta costituzionale.

        La Democrazia come fondamento della libertà e come scelta irrevocabile; il Lavoro e la giustizia sociale come sostanza dell’ordinamento repubblicano; l’inviolabilità dei diritti dell’Uomo; il principio di Uguaglianza contro ogni forma di “distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione”: questi gli architravi di una costruzione politica, sociale ed economica che ha dato al nostro Paese 70 anni di pace, libertà, benessere e progresso civile.

A questi valori fondamentali è necessario oggi fare appello se vogliamo contrastare le derive illiberali e tendenzialmente violente dell’intolleranza, della xenofobia e della paura.

        Il 22 dicembre di 70 anni fa la Costituzione divenne legge fondamentale dello Stato; è a quella fonte che occorre tornare. Per farlo è necessario l’impegno politico di tutte le forze di progresso e la mobilitazione di tutte le energie culturali impegnate nella valorizzazione del patrimonio del pensiero laico, socialista e cattolico, ma sono utili anche gli atti simbolici tramite i quali quei valori possano essere riconosciuti come vivi ed attuali.

Qualche mese fa il presidente della Fondazione Nenni, Giorgio Benvenuto, raccogliendo gli spunti emersi nel corso di un interessante convegno ospitato dal CNEL e dedicato ai 70 anni della Carta, lanciò una bellissima idea: fare del 22 dicembre il giorno della celebrazione del NATALE DELLA COSTITUZIONE.

 Noi del Blog facciamo nostro il testo dell’appello che la propose e ci rivolgiamo ai cittadini, ai democratici, al mondo politico, alle forze culturali, al campo dell’associazionismo democratico e solidale perché lo sostengano e lo sottoscrivano e lo diffondano.

ISTITUIRE Il NATALE DELLA COSTITUZIONE!

Appello agli Italiani della fondazione Pietro Nenni

Il paese ha bisogno di tornare ai suoi valori fondanti, quelli scaturiti dal Risorgimento e dall’opposizione al fascismo.

Grazie alla volontà e all’impegno degli Italiani, i lunghi decenni di crisi morale, sociale, economica, e politica non hanno scalfito il patrimonio democratico consegnatoci dai padri costituenti che, il 22 dicembre di 70 anni fa approvarono la Costituzione repubblicana.

Per restituire vigore al percorso di legalità, progresso culturale, giustizia sociale, crescita economica, che la nazione italiana avviò con quel solenne atto e del quale sente oggi immensa nostalgia, occorre ripartire dai contenuti della Carta dandone piena e aggiornata applicazione.

Così convinti, come fondazione intitolata a uno dei padri della Costituzione e della Repubblica, Pietro Nenni, chiediamo che il 22 dicembre di ogni anno sia dichiarato Natale della Costituzione. La giornata sarà occasione di bilanci, riflessione, studio, celebrazione, in particolare per le giovani generazioni e per i nuovi italiani immigrati e figli di immigrati che poco o nulla sanno del natale della Repubblica, e che proprio nell’adesione ai valori della Carta costitutiva possono trovare la ragione più profonda per sen- tirsi parte della nazione.

La nostra storia, come quella di tanti altri paesi, è anche storia di divisioni, conflitti, pause del sentimento di identità collettiva. Siamo tuttavia consapevoli che solo una nazione unita può giocare con autorevolezza il ruolo politico, economico, culturale e sociale che le spetta, nel consesso degli stati, per l’affermazione degli interessi nazionali ed europei.

È il riconoscersi nella carta costituzionale, democratica e repubblicana, madre e custode delle leggi che regolano la nostra convivenza civile, che consente a diversità e divisioni di non contrastare con il senso di appartenenza alla grande comunità nazionale ed europea.
Istituiamo allora il Natale della Costituzione!

Roma, 22 dicembre 2017

francolotito

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