-di MAGDA LEKIASHVILI-
Il libro di Michael Wolff è diventato in pochi giorni un bestseller grazie ai suoi contenuti che riguardano l’attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Sebbene il libro sia già esaurito, gli estratti pubblicati durante la settimana in numerosi media hanno gettato nuova luce sui primi tempi dell’amministrazione Trump. La CNN riporta alcuni passaggi del volume, senza, però, verificare in modo indipendente tutti i dettagli del libro.
La prima notizia internazionale coinvolge l’ex primo ministro britannico Tony Blair, che ha tenuto un incontro segreto nel febbraio 2017 con il genero di Trump, Jared Kushner, allo stesso tempo consulente ufficiale del presidente. Blair durante la riunione avrebbe svelato un informazione confidenziale, cioè che il Regno Unito avesse spiato i funzionari della campagna elettorale o addirittura Trump stesso. Ne parlano anche le pagine del Times di Londra e del Guardian, che hanno pubblicato gli estratti dopo aver ottenuto una copia del libro.
Ora Tony Blair nega categoricamente le affermazioni, dicendo che non ha mai avuto una conversazione del genere né con Kushner, né con nessun altro, aggiundendo che con Kushner aveva parlato solo del processo di pace in Medio Oriente.
Sempre all’inizio del 2017, il 3 gennaio, durante una cena a tarda notte tra il capo della Fox News Roger Ailes e l’allora stratega capo della Casa Bianca Steve Bannon, il discorso sulla Russia era nel “menu”. Il racconto più importante di Bannon riguarda proprio la Russia e il suo coinvolgimento durante le elezioni presidenziali per offrire a Trump i documenti compromettenti su Hilary Clinton.
Durante questa cena di gennaio Bannon annunciò il piano immediato dell’amministrazione entrante per spostare l’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme. Ciò avviene nel dicembre scorso, Donald Trump riconosce ufficialmente Gerusalemme come capitale d’Israele sfidando così tutti i suoi oppositori. Il dipartimento di stato americano inizierà immediatamente il processo per attuare il trasferimento dell’ambasciata degli Stati Uniti in Israele da Tel Aviv.
L’ultima questione importante riguarda la Cina. Wolff scrive che Bannon era desideroso di sottolineare il futuro ruolo globale della Cina durante la cena con Ailes, riferendosi alla superpotenza come “vero nemico” e il “primo fronte in una nuova Guerra Fredda”. Nel piano politico degli Stati Uniti era importante costruire forti legami con la Cina, proprio per le potenzialità che quest’ultima ha. Ed è vero, l’interesse di Trump verso la Cina è in crescita.