Ferdinando Imposimato e la vita dedicata alla lotta contro la Mafia

-di VALENTINA BOMBARDIERI-

È morto stamattina a Roma al Policlinico Gemelli Ferdinando Imposimato. Ci ha lasciato all’età di 82 anni, era nato in provincia di Caserta. Un uomo noto in Italia per il suo impegno politico e parlamentare. Nel 1987 venne eletto al Senato come indipendente di sinistra nelle liste del Pci, nel 1992 fu eletto Camera e poi nel 1994 nuovamente al Senato. Nel 2013 il Movimento Cinquestelle lo aveva indicato, assieme ad altri nomi, per l’elezione a Presidente della Repubblica.

Ma ancora più famoso per aver dedicato la vita alla lotta a Cosa Nostra, alla Camorra e al Terrorismo. Ferdinando Imposimato fu presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione ed è stato giudice istruttore dei più importanti casi di terrorismo. Nel 1978 il rapimento di Aldo Moro, l’attentato a Giovanni Paolo II nel 1981, l’omicidio del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Vittorio Bachelet e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione. Suo fratello Franco Imposimato, fu ucciso per vendetta dalla camorra nel 1983. Sempre nel 1981 istruisce il processo alla banda della Magliana, al terrorismo, ad alti prelati, a finanzieri, a usurai, a costruttori, a politici ed amministratori. Nello stesso anno il regista Francesco Rosi girò il film Tre fratelli, che si ispira alla vita del giudice Ferdinando Imposimato, e dei due fratelli, l’uno direttore del carcere e l’altro operaio.

Uomo sempre in prima linea nella difesa dei diritti umani e molto impegnato nel sociale. Ferdinando Imposimato fu autore di numerosi libri. In alcuni sosteneva che una serie di delitti politici avvenuti in Italia, a partire dalla strage di Portella della Ginestra per arrivare agli omicidi di Falcone e Borsellino, fossero collegati. Attribuì numerose responsabilità ai servizi segreti stranieri ma le sue tesi (ad esempio quella sul ruolo degli Usa nel rapimento di Moro) non hanno mai trovato riscontro. Così come la sua tesi riguardo al fatto che il governo degli Stati Uniti sarebbe stato a conoscenza in anticipo della strage delle Torri Gemelle ma non avrebbe fatto nulla per impedirla.

Sul suo profilo Facebook delle parole che oggi suonano quasi come un monito:” Gli obiettivi che un Paese civile deve perseguire sono le sue parole sono l’eguaglianza dei diritti sociali e la solidarietà, compito non solo della Repubblica ma di tutti i cittadini verso i più bisognosi”. Il monito di un uomo che ha perfettamente incarnato per tutta la sua vita il valore delle Istituzioni.

Valentina Bombardieri

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