-di FEDERICO MARCANGELI-
Difficile credere che la console più famosa al mondo nasca da uno smacco di Nintendo a Sony, ma è proprio questa la storia.
Prima di produrre la Playstation, l’azienda giapponese stava sviluppando un lettore CD per il famosissimo Super NES (console della rivale), che sfruttava ancora dei vecchi supporti a “cartuccia”.
I CD Rom stavano vedendo la loro diffusione proprio in quel periodo, grazie alla produzione di massa portata avanti dalla stessa Sony e da Philips.
Proprio per il loro successo, Nintendo si accordò con la prima per rendere compatibile il suo Super NES con questa tecnologia, ma per varie vicissitudini l’azienda si ritirò a pochi giorni dal lancio del prodotto.
In quel momento prese forma l’idea definitiva della Playstation. Per non disperdere tutte le risorse investite negli anni, Sony decise di racchiudere il suo lavoro in nuova console: la Playstation. In soli 3 anni il progetto vide la luce e fu rivelato al mondo. La commercializzazione avvenne per gradi e solo il 29 settembre del 1995 ci fu l’arrivo sul mercato europeo.
Il successo della console fu inaspettato e furono bruciate nel vecchio continente 600.000 unità in circa 3 mesi.
Questa risposta del mercato derivò da 3 fattori principali: supporto ai CD, prestazioni e pirateria.
La console giapponese, grazie ad un lettore ottico di ottimo livello, era in grado di leggere CD-ROM audio e video, rendendola così un centro di entertainment domestico mai visto prima. Si pensi che il prezzo di un lettore si aggirava intorno ai 200$, mentre la Playstation, a 99$ in più, offriva molte più funzioni.
Anche le prestazioni spinsero i consumatori ad orientarsi sul prodotto Sony, che proponeva una grafica in 3 dimensioni molto più appagante dei competitor.
Il vero punto di svolta fu però la diffusione delle copie pirata dei videogiochi. Per la prima volta nella storia, attraverso una procedura molto economica, si poterono utilizzare giochi falsificati.
Si diffusero così la masterizzazione dei titoli e la compravendita “sottobanco”, che fecero balzare sempre più in alto le vendite della Playstation.
Per Sony ci fu una perdita economica ingente, che però venne compensata dai numeri della sua console: 102 Milioni di unità prodotte in 11 anni.
La vittoria di Sony non è stata solo dettata dalla fortuna.
Il colosso giapponese ha operato in modo lungimirante fin dal primo momento, assicurandosi in esclusiva le software house (sviluppatori di videogiochi) più promettenti e creando dei franchise ancora oggi apprezzati dal pubblico (videoludico e non): Tomb Raider, Crash Bandicoot e Resident Evil (per citarne alcuni).