-di MAGDA LEKIASHVILI-
Per il presidente russo, Emmanuel Macron, non è mai stato un candidato desiderato per le presidenziali francesi. Anzi, Vladimir Putin si augurava che il palazzo dell’Eliseo diventasse la residenza di Marine Le Pen (che aveva ospitato a Mosca poco prima delle elezioni). Davanti al fatto compiuto non ha potuto fare altro che stringere la mano al nuovo presidente della Francia. Macron accoglie lo “Zar” russo a Versailles nella sua prima visita in Francia dal novembre 2015, perché una delle ultime visite fu improvvisamente disdetta per le tensioni contro i bombardamenti in Aleppo. Stavolta Putin riceve un trattamento reale: viene accolto prima di qualsiasi altro leader, mentre la “città dei re” celebra la visita di Pietro il Grande nel 1717 in Francia con una mostra che crea il contesto culturale di quest’appuntamento.
Sebbene né Macron né il governo francese abbiano accusato direttamente Mosca di tentare di favorire l’elezione della Le Pen, le dichiarazioni di Macron sono sempre state dure verso la propaganda russa. Macron, durante la campagna elettorale, aveva escluso alcuni rappresentati della stampa russa rimproverandoli che fossero disinformatori. E anche durante l’incontro con Putin, chiama Russia Today e Sputnik (la stampa russa) “agenti di influenza”, aggiungendo che non si sono mai comportati come rappresentanti di stampa, anzi sembravano una macchina di propaganda.
E qual è la risposta del presidente russo? Accuse del genere, per Vladimir Putin, sono “strada verso il nulla”. L’interferenza degli hacker russi a sfavore di Macron non è certa, e senza prove certe, secondo Putin, in politica non si esprimono diffamazioni. Proprio per questo il commento del presidente francese rimane senza ulteriori approfondimenti da parte del sua collega russo.
La Russia insiste sul fatto che i colloqui di Versailles costituiscono la possibilità di “ripristinare” le relazione franco-russe e che potrebbe essere una nuova partenza per i loro rapporti. Nonostante molte visioni diverse fra loro, i paesi possono elaborare un piano comune contro la lotta al terrorismo. Rimane il disaccordo sulla questione Ucraina. La posizione francese nei confronti del conflitto ucraino non è cambiata e la Russia rimane ancora responsabile per l’invasione della Crimea (una prospettiva che Mosca contesta).