Inseguiamo da anni la crescita confidando nel rilancio della domanda interna. Nessuno ha messo nel conto che si poteva giungere a un punto in cui alla crescita bassa facesse riferimento una ripresa dell’inflazione senza un adeguato incremento degli stipendi. Siamo adesso in questa condizione, praticamente siamo sulla soglia di una stagflazione: uno sviluppo economico minimo, quasi stagnante e un potere d’acquisto che si riduce. I dati Istat messi a confronto non lasciano dubbi: siamo tornati a marzo 2013 quando i salari crescevano meno dei prezzi con tanti saluti per le narrazioni entusiastiche del periodo renziano. A gennaio l’inflazione si è attestata all’1 per cento mentre i salari sono aumentati della metà (0,5). In queste condizioni solo mago Merlino è capace di garantire un rilancio della domanda interna. Con buona pace di Padoan e dei consiglieri bocconiani schierati al Lingotto dall’ex presidente del consiglio.