Produzione e consumi, un 2016 in chiaroscuro

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-di SANDRO ROAZZI-

Un anno, il 2016, di chiaroscuri su produzione e consumi che ancora una volta non legittimano un passato ottimismo di maniera mentre confermano che l’economia ha viaggiato a scartamento ridotto. E sono sempre le prospettive a rendere più incerto e faticoso il cammino. Si prenda il capitolo fatturato ed ordinativi: a novembre su ottobre il segno più è marcato (+2,4% per il fatturato, +1,5% per gli ordini), ma se si osserva l’andamento da gennaio a novembre spuntano due segni meno entrambi sopra il punto percentuale. Semmai un segnale che accende una pur minima speranza sulla ripresa dei consumi nel nostro Paese è quello che vede il mercato interno andare meglio dell’export. Ma è pur sempre un indicatore che si presta ad una doppia lettura visto che le nostre esportazioni restano un punto fermo del nostro essere un Paese manifatturiero ma stanno per entrare in un territorio tutto da definire con il profilarsi di nuovi protezionismi. Nel bene come nel male sono sempre energia e trasporti ad essere determinanti o quasi nella oscillazione dei dati a riprova che tutto il resto si muove ma… lentamente. E che la domanda interna è tuttora… convalescente dopo la recessione lo si evince dai dati Istat sulle vendite al dettaglio che da gennaio a novembre 2016 segnano uno zero tondo per gli alimentari ed uno -0,6% per il resto. Con la solita divaricazione fra la grande distribuzione (+0,5%) ed i piccoli negozi (-0,3) che “cedono” soprattutto sul terreno della vendita dei prodotti alimentari.

Ma la lunga crisi dei piccoli negozi non accenna a diminuire in senso generale: quelli fino ai 5 dipendenti accusano una flessione di tutto rispetto visto che è, negli undici mesi del 2016, dell’1,9%. Ma che le famiglie siano comunque prudenti nei loro acquisti lo si comprende dal fatto che i discount sono sempre sugli scudi (+2%) appaiati in questa performance dai negozi specializzati. Probabilmente i saldi di gennaio potranno rendere un poco più positivo lo scenario e far rifiatare il mondo del commercio alle prese per giunta con cambiamenti tecnologici e del costume (vendite on-line in aumento considerevole) rapidi e profondi.

Ma il 2017 si preannuncia un anno dalle prospettive controverse e finora non molto brillanti. Un altro anno in salita se in particolare economia, lavoro e fisco non riusciranno ad avere attenzione e decisioni che sono necessarie per evitare nuovi smottamenti in basso. In un anno dalla vita difficile sul piano politico questa pero’ e’ una scommessa molto complicata da affrontare. Forse la più complicata.

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