Francesco I, un sovrano illuminato?

papa francescoForse dovrò ricredermi su papa Francesco I, alias Jorge Mario Bergoglio. Prima però – mi si perdoni l’irriverenza – voglio seguire le orme di San Tommaso. Finché non infilo le mani nel costato, non credo. È difficile esprimere perplessità su un papa che ha uno stuolo sempre crescente di estimatori a sinistra. La popolarità è comprensibile, dopo il regno del ruvido conservatore Ratzinger. Anche a me Bergoglio ispira simpatia. Ma la questione è politica: si tratta di capire verso quali orizzonti sta veleggiando il suo pontificato. Scalfari è un bel po’ che dipinge Bergoglio come un rivoluzionario a tutto tondo. Ora anche Küng, il capofila dei teologi progressisti, si unisce al coro dei fan. Ma cosa dicono i fatti? Bergoglio ha lanciato alcuni messaggi di rottura. Ma, quando si è trattato di trarne le conseguenze, si è rifugiato nel bozzolo della tradizione cattolica. L’omosessualità è un esempio eloquente. Prima Bergoglio critica l’omofobia vaticana. Ecco che si scatena un tripudio: i commentatori di sinistra o ‘liberal’ lo incoronano a degno successore di Giovanni XXIII, l’unico Papa laico e riformatore della storia moderna. Dopo arrivano i chiarimenti: commenti a margine o interviste in cui Bergoglio precisa che le sue affermazioni non sono assolutamente in contrasto con la dottrina della Chiesa cattolica. Quindi: io, Papa, non giudico gli omosessuali. Anzi: manifesto tutta la mia comprensione nei loro confronti. In fondo, mica è colpa loro se sono nati così! Ma ribadisco che non devono cadere nel peccato. Il problema non è l’omosessualità in quanto tale, bensì l’atto omosessuale. Che si astengano dunque da rapporti promiscui, (omo)sessuali. Che si sacrifichino come gli eunuchi citati da Cristo. Allora sì che la Chiesa li accoglierà come pecorelle smarrite. L’unica novità è questa: Bergoglio scalda i cuori: sventola la bandiera della caritas cristiana.

In sintesi: Bergoglio è un innovatore sotto tre aspetti: (a) umiltà/caritas (“chi sono io per giudicare?”); sobrietà (vista modesta, lontana dai fasti; lotta alla corruzione e all’affarismo in Vaticano); evangelismo (ritorno allo spirito autentico del cristianesimo, offuscato dai dogmi posticci della tradizione).

Non sono cose di poco conto. Ma bastano per collocarlo nella schiera dei rivoluzionari? La recente lettera a Scalfari (Repubblica l’11 settembre 2013) contiene in nuce la scintilla che può dar fuoco alle polveri, e scatenare una rivoluzione liberale nella Chiesa cattolica: “io non parlerei, nemmeno per chi crede, di verità ‘assoluta’”. Non mi addentro nell’ermeneutica di questa frase, seguita da precisazioni dotte e sottili, che si prestano a varie letture. Mi chiedo solo: trarrà, colui che l’ha pensata e scritta, tutte le conseguenze sul piano dogmatico e ‘politico’?

È in gioco il principio della libertà di coscienza, cardine della Riforma Protestante e, al tempo stesso, negazione del primato di Pietro: come può la Chiesa essere depositaria di una verità assoluta che non esiste più?

La Chiesa è una monarchia semi-assoluta che opera ancora all’interno dei parametri fissati da Papa Sisto V nel 1588. Dico semi-assoluta con cognizione di causa: il Concilio Vaticano II, primo passo verso la modernità, ha tentato di erodere l’assolutismo: forme inedite di collegialità hanno consegnato ai vescovi parte del potere papale. Il problema è che il papa… è rimasto il papa! Sicché, per riformare in senso democratico la Chiesa, pendiamo tutti dalla labbra di un monarca. Una cosa del genere non s’è mai vista. La democrazia non è una concessione dall’alto. È una conquista, appunto, del demos, che la ottiene strappandola ai monarchi o agli oligarchi – i quali hanno un concetto auto-referenziale di legittimità dinastica. Il popolo stabilisce che la fonte della legittimità politica non è più nell’alto dei cieli: è su questa terra.

Certo, la Chiesa è un’Istituzione speciale: il Papa un rapporto con Dio lo può rivendicare, e il popolo cristiano è il più disperso che si possa immaginare. Ma il paradosso c’è, e salta agli occhi: solo il papa — in virtù di un potere di origine divina, che avalla e giustifica ogni decisione – può decretare la fine del proprio assolutismo. Colui che è infallibile (quando si pronuncia ex cathedra), essendo sempre nel giusto, ha piena facoltà di rinunciare alla propria infallibilità, dichiarandolo urbi et orbi.

Se Bergoglio non avrà il coraggio di spingersi fino a tanto, passerà alla storia, al massimo, come un sovrano illuminato. L’equivalente cattolico-moderno di quei monarchi settecenteschi, mecenati e amanti dell’arte, che inorridavano di fronte alla barbarie della tortura. Ma che si guardavano bene dal consegnare le chiavi del palazzo alla plebaglia.

Programma minimo: Bergoglio potrebbe accettare i preti sposati; le donne prete; le donne vescovo; il matrimonio omosessuale; il divorzio; la contraccezione libera. Conquiste aleatorie finché permane il primato di Pietro. C’è sempre il rischio – morto un Papa, se ne fa un altro – che in futuro vi sia una restaurazione conservatrice, un uragano reazionario che spazzi via ogni traccia di modernità. Del resto, ciò è già avvenuto: come argomenta lucidamente Küng, i ‘beati’ (e fin troppo osannati) Woytila e Ratzinger sono gli affossatori del Concilio Vaticano II, unico sprazzo di luce in una storia che è stata per troppi secoli triste e buia.

Programma massimo: c’è bisogno di un solo atto – che rivoluzionario era 500 anni fa e tale è tuttora –: affermare solennemente il principio della libertà di coscienza e del libero esame dei testi sacri. Non è una questione oziosa: ci riguarda tutti, e da vicino anche. Secoli di cattolicesimo hanno steso sull’Italia un’asfissiante cappa conformista. Abbiamo un gran bisogno di una ventata di spirito critico. Solo il compimento della Riforma protestante, sia pure con mezzo millennio di ritardo, può iniettare il siero della libertà (e della responsabilità individuale) nella nostra cultura. Ecco perché su questo non mi sento un riformista, ma un rivoluzionario-massimalista. O tutto, o niente.

Edoardo Crisafulli

fondazione nenni

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