-di MAGDA LEKIASHVILI-
Donald Trump ha iniziato le trattative commerciali con i principali funzionari dell’Unione Europea presso la Casa Bianca, suggerendo che gli Stati Uniti sarebbero soddisfatti se tutte le tariffe, barriere e sussidi potessero essere eliminati. Nella stanza ovale con il capo del governo americano c’era il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, che sperava di convincerlo a non imporre tariffe punitive alle importazioni di automobili e di non rischiare una guerra commerciale su tutti i campi. Seguendo il colloquio fra i due sembra che entrambi vogliano scongiurare la possibilità di tensioni commerciali. Si aspetta una nuova fase nelle relazioni. Per adesso si celebra solo un “giorno memorabile per il commercio libero ed equo”. Sarebbe la ripresa di un percorso verso “tariffe zero” per i beni industriali, a parte le automobili. Trump dice che la negoziazione inizia adesso, la strada sarà lunga ma sanno molto bene dove stanno andando. Aggiunge che nessuno andrà contro lo spirito di quest’accordo, a meno che qualcuno delle parti non si contraddica.
I leader europei stanno cercando di convincere Trump a non imporre tariffe alle auto e ai ricambi d’auto importati, preoccupati che una decisione del genere danneggerebbe entrambe le economie. L’Unione Europea ha avvertito di essere pronta a mettere dazi su 20 miliardi di dollari di merci americane, tra cui prodotti di agricoltura, alta tecnologia e altri macchinari, se Trump dovesse imporre dazi sulle importazioni di automobili.
Trump ha ripetutamente espresso la propria insoddisfazione per il fatto che l’Ue impone una tariffa del 10% sulle auto americane importate, mentre la tariffa statunitense sulle auto europee è solo del 2,5%.
“Nel corso degli anni, gli Stati Uniti hanno perso centinaia di miliardi (circa 817) di dollari con l’Unione europea, e vogliamo solo che sia un terreno di parità per i nostri agricoltori, per i nostri produttori, per tutti, e vogliamo anche che l’Unione Europea sia un beneficiario. Quindi pensiamo che possa essere buono per tutti ed è quello che siamo qui per discutere”, afferma il presidente americano, dichiarando, inoltre, che l’Unione Europea acquisterà quasi immediatamente “moltissimi semi di soia” e aumenterà le sue importazioni di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti in maniera massiccia.
Juncker accetta di lavorare insieme. D’altronde, secondo lui, l’Ue e l’America sono partner stretti, alleati e non nemici. “Rappresentiamo la metà del commercio mondiale… Dovremmo parlare di ridurre le tariffe, non di aumentarle”.
Donald Trump non smentisce le sue abitudini di essere sempre “social” e prima della conferenza stampa aggiorna la gente con tweeter. Pubblica la foto scattata mentre scambia l’abbraccio con Juncker e mentre il signor Junker gli bacia la guancia.
“Ovviamente l’Unione Europea, rappresentata da Juncker, e gli Stati Uniti, rappresentati dal sottoscritto, si amano davvero!”.
E così il presidente degli Stati Uniti sembra contento, anche se non si è mai limitato nel criticare e “punire” l’Europa. Tutto può cambiare in un attimo quando si tratta del presidente americano. Dal marzo scorso le relazioni commerciali tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea sono entrati in crisi. Per primo, a giugno, Donald Trump ha imposto dazi del 25 percento sulle importazioni di acciaio e del 10 sull’alluminio. Le misure statunitensi hanno colpito le esportazioni europee per un valore complessivo di 6,4 miliardi. Questa fu una delle promesse durante la sua campagna elettorale per proteggere l’economia americana. L’Unione Europea sembrava preparata a passare al contrattacco e ha risposto imponendo dazi su merci importate dall’America per un valore totale di 2.8 miliardi di euro. La maggior parte dei beni degli Stati Uniti presi di mira dall’UE, come il tabacco, le motociclette Harley Davidson, i mirtilli e il burro di arachidi, secondo il nuovo decreto hanno ora una tariffa del 25%. Tuttavia, l’Ue ha introdotto un dazio del 50% su beni come calzature, alcuni tipi di abbigliamento e lavatrici.