La Piazza Rossa ospita la festa per “la vittoria”

-di MAGDA LEKIASHVILI-

Mentre il mondo occidentale festeggia il giorno dell’Europa, in Russia si prepara la parata dedicata al 73simo anniversario della vittoria nella seconda guerra mondiale. La piazza rossa a Mosca ha ospitato circa 13 mila persone, 159 equipaggiamenti militari e 75 aerei. Come quasi ogni anno la sfilata è stata aperta dal carro armato T-34. Migliaia di soldati hanno marciato in formazione attraverso la Piazza Rossa per celebrare il Giorno della vittoria, un evento annuale per ricordare il trionfo dell’Unione Sovietica sulla Germania nazista in una serie di battaglie che si sono concluse il 9 maggio 1945.

Per la Russia non esiste giorno più importante di questo, che la memoria dell’ultima guerra accomuna e unisce tutti i cittadini, nel sentimento di amore per la patria.

Il presidente russo Vladimir Putin ricorda a tutti i partecipanti la storia e le tragedie di due guerre mondiali. Sottolineando che proprio il passato non ci deve lasciare indifferenti e ciechi davanti alle nuove minacce. L’egoismo e l’intolleranza, il nazionalismo aggressivo e le pretese di esclusività alzano il pericolo di controversie. Putin ha ragione, questi elementi non devono riferirsi solo alle altre nazioni, ma soprattutto alla sua madre patria. Specialmente per lui stesso, che non vuole cedere a nessuno il potere e con la forza cerca di mantenere il suo dominio sulla regione.

“Il mondo è fragile. La sua sensibilità rafforza il nostro desiderio comune di ascoltare, fidarsi e rispettarsi a vicenda”, – afferma il presidente russo e parla con i veterani della guerra – “Seguiremo sempre i vostri precetti, continueremo le vostre tradizioni, continueremo a lavorare sodo, raggiungere il successo nell’interesse ella prosperità e della grandezza della Russia. Le nostre truppe hanno vinto grandi battaglie per Mosca e Stalingrado, hanno rotto il blocco di Leningrado e hanno liberato le capitali europee. La tempesta decisiva è stata a Berlino”. Queste affermazioni per sottolineare che in quel momento “non importavano le appartenenze nazionali e religiose, tutti avevano una sola patria”.

Russia non è l’unico paese che festeggia la vittoria sul nazismo. Alcuni stati ex sovietici dedicano questa giornata a ricordare i veterani della guerra. Sia in Ucraina che in Georgia la gente porta i fiori davanti ad un monumento per le vittime di guerra.

Ma poniamoci una domanda, soprattutto per i paesi oggi indipendenti, ma all’epoca appartenenti al blocco sovietico: è giusto festeggiare il 9 maggio, giorno della vittoria dello Stalinismo, che negli anni successivi ha portato porta via le vite delle persone (il numero di vittime è stato tre volte superiore alle vittime nel nazismo e fascismo)? La “vittoria”… dopo la quale lo stato sovietico inizia grandi repressioni e termina fisicamente gli scienziati, i sacerdoti e l’élite dei suoi paesi satelliti.

magdalekiashvili

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