-di RITA BORELLI-
Nel silenzio di un teatro che anticipa l’attesa dell’alzarsi delsipario, la voce di Gigi Proietti recita il prologo alla storia di Romeo e Giulietta, portando fra la platea il ricordo della sua arte di attore e regista. Un’eredità che vive attraverso il suo contributo al mondo del teatro, di prosa e cosiddetto leggero. Anche se ora è fisicamente assente, il suo spirito creativo continua a risuonare.
E la ripresa della sua regia, ad opera di Loredana Scaramella, di Romeo e Giulietta al Teatro Quirino di Roma ne è un chiaro esempio.
La tragedia dei due giovani amanti nella visione di Proietti appare inizialmente vivace e ironica. La scenografia di Fabiana Di Marco riproduce il palco del Globe, dove si muovono attori – la maggior parte dei quali giovani e bravi – che indossano abiti moderni, ballano, cantano musica rock (Giulietta) o rap. Hanno cellulari che adoperano, tra clic ed emoticon, si divertono, si fronteggiano in risse violente appartenendo a fazioni rivali che si detestano.
È questa la contaminazione e modernizzazione immaginata da Proietti per l’opera che Shakespeare aveva ambientato nellaVerona del 1300, ma che possiamo riconoscere – per aggressività, violenza e bullismo – vicina alle nostre odierne città.
Poi, con un voluto e repentino scarto temporale, le ambientazioniiniziali cambiano e lo spettatore viene riportato indietro nel tempo. Rivive situazioni, fogge di abiti e dialoghi appartenenti ad un’epoca lontana. La pièce è un dipinto vivente dove le pennellate della commedia e della tragedia si intrecciano in un’opera senza tempo. L’autore raffigura l’amore proibito con toni accesi ed eloquenti, trasformando il palco in un mondo dove i cuori ardono come fiamme e le stelle diventano complici di un destino avvincente. L’allestimento è carico di emozioni contrastanti tali da renderlo un’esperienza che attraversa i confini del teatro e si trasforma in un viaggio nell’animo umano. Un inno alla passione, al cuore più che altro, che resiste alla memoria e che il tragico finale del suicidio dei due giovani amanti allontana dalle caratteristiche della fiaba.
Purtroppo nel 1300 come ancora oggi, alcuni giovani devono affrontare sfide legate a differenze culturali e religiose, che ostacolano le loro relazioni sentimentali e che portano persone a loro vicine a compiere atti violenti e riprovevoli. È fondamentale promuovere la comprensione, l’educazione e il rispetto reciproco,per ridurre le tensioni e prevenire le tragedie. La giustizia e coesione sociale sono elementi chiave necessari a contrastare comportamenti scellerati e inadeguati per una società del XXI secolo.
Molto bravi tutti i giovani attori che hanno saputo padroneggiare il palco con stile e misura. È inutile fare qui l’elenco dei loro singoli nomi, perché è stato l’intero cast a brillare dimostrandosi all’altezza della prova. Sono riusciti a impersonare il proprio personaggio ed a relazionarsi agli altri all’interno dei vari quadri con rara intensità. Hanno saputo cogliere i tratti romantici e comici dell’opera, come previsto da un vero teatro d’arte!
Nell’epilogo tragico, senza speranza, della storia d’amore di Romeo e Giulietta, cala il sipario. Ma Rimane l’applauso finale del pubblico e l’augurio, mai sopito, che la vita riservi scenari sempre nuovi per amori felici e incontrastati. Questo il messaggio che Gigi Proietti, con la sua regia shakespeariana più amata e vista, ha voluto donare al suo pubblico.
Teatro Quirino
Politeama srl
presenta
ROMEO E GIULIETTA
di William Shakespeare
traduzione Angelo Dallagiacoma
regista assistente Loredana Scaramella
costumi Maria Filippi
scene Fabiana Di Marco
movimenti di scena Alberto Ballandi
contributi musicali Roberto Giglio
assistente alla regia Francesca Visicaro
direttore tecnico Stefano Cianfichi
disegno luci Umile Vainieri
progetto fonico Daniele Patriarca
regia di GIGI PROIETTI
Giulietta/Mimosa Campironi
Donna Capuleti/Antonella Civale
Padre Capuleti/Martino Duane
Mercuzio/Diego Facciotti
Paride/Sebastian Gimelli Morosini
Frate Lorenzo/Massimiliano Giovanetti
Padre Montecchi/Roberto Mantovani
Tebaldo, Speziale/Matteo Milani
Balia/Loredana Piedimonte
Principe/Raffaele Proietti
Benvolio/Federico Tolardo
Romeo/Matteo Vignati
Gregorio, Clown/Nicola Adobati
Sansone/Cristiano Arsì
Guardia Principe, Servitore Capuleti/Matteo Esposito
Baldassarre/Giacomo Faccini
Antonio/Luca Giacomini
Donna Montecchi/Valeria Palma
Pentola/Gianluca Passarelli
Paggio Mercuzio/Claudio Righini
Guardia Principe, Pietro/Simone Ruggiero
Abramo, Frate Giovanni/Matteo Sangalli
Sarta, Dama/Francesca Visicaro