Quel che provo dir non so – recensione teatrale

-di RITA BORELLI-

Pierpaolo Spollon – giovane attore  emergente – fa il suo ingresso in teatro non dal palcoscenico, come d’uso, ma attraversando il corridoio di platea. È così che l’attore dà inizio al suo one man show: Quel che provo dir non so, scritto in collaborazione con Matteo Monforte e andato in scena in anteprima estiva al teatro di Tor Bella Monaca, e ora, presentato in data secca al teatro D’Annunzio di Latina.

L’idea è quella di proporre al pubblico una riflessione in chiave leggera e divertente di un argomento importante e complicato: il mondo delle emozioni umane.

Sotto i riflettori e  fumo di scena, Spollon visibilmente emozionato inizia il suo viaggio, affascinante e introspettivo, che delinea i contorni dei suoi rapporti con le emozioni. La narrazione si snoda con grazia e tratteggia abilmente il suo vissuto. L’abilità nell’usare il linguaggio in modo educato e al tempo stesso divertente, arricchisce la trama regalando al pubblico un’esperienza coinvolgente e di profonda riflessione sulle emozioni e il loro significato profondo. Che sono, del resto per tutti, un intricato intreccio di risposte a stimoli interni o esterni che influenzano il nostro stato mentale e fisico e che giocano un ruolo chiave nelle relazioni interpersonali, nell’empatia e nella comunicazione anche non verbale.

Ogni giorno l’essere umano è sottoposto a dura prova da numerosi stati emotivi: rabbia,  paura, gioia, tristezza, sorpresa, insofferenza, che deve cercare di analizzare, contenere e canalizzare in modo sano al fine di riuscire a relazionarsi con gli altri. Comprendere le emozioni è fondamentale anche per prendere decisioni giuste e gestire la nostra vita.

Nel suo spettacolo Pierpaolo Spollon  ci porta a riflettere sull’argomento delle emozioni descrivendo alcune situazioni e momenti della sua vita di bambino, figlio di genitori “presenti e rigorosi”, che gli hanno insegnato valori e disciplina fornendoglila possibilità di sperimentare e approfondire il mondo variegato della sua emotività.

Racconta aneddoti del suo vissuto che vanno dalla tenera e dolce nostalgia dell’infanzia all’ironica complessità dell’età più adulta. Lo fa con leggerezza e buongusto, senza mai eccedere. Il suo linguaggio è efficace e la profonda connessione emotiva che è riuscito a stabilire con il pubblico ha dato vita ad uno spettacolo che è andato oltre il semplice intrattenimento, offrendo interessanti e mai banali spunti di riflessione sul tema.

In questo tour de force narrativo, Spollon ha dimostrato talento nel riuscire a mescolare ilarità e profondità, rendendo l’esperienza teatrale sorprendente e intima. La sua è stata una performance di doti attoriali che ne hanno evidenziato la bravura, in un viaggio che ha incantato e divertito.

Come infatti non simpatizzare con un bimbo di soli sei anni che manifesta il suo desiderio di diventare attore mentre una zia lo schernisce e deride?  Come non provare tenerezza per un bimbo che non riesce a dormire sonni sereni solo per avere mancato di confidare ai genitori di avere compiuto una marachella? Come non provare la stessa delusione di chi – dopo tanto  lavoro e fatica – è riuscito ad essere ospite  nella prestigiosa manifestazione del Cinema di Venezia per sentire il suo nome storpiato  in “Cipollon”, invece che Spollon, da un inadeguato giornalista? E come infine non commuoversi quando, con abilità e padronanza da attore esperto, Spollon ha raccontato l’episodio del proprio figlio che piangeva ininterrottamente, e la sua preoccupazione dipadre stanco e affaticato da una dura giornata di lavoro nel cercare di tranquillizzare il suo piccolo in piena notte? Lo ha fatto con untocco di sensibilità e amorevole tenerezza, caratteristiche propriedi chi è nato per essere un bravo e talentuoso attore, anche a dispetto di una zia che non ne aveva compreso fin da piccolo le grandi capacità. Complimenti Pierpaolo Cipollon! Ops… mi correggo Pierpaolo Spollon!

Latina – Teatro Gabriele D’Annunzio

Stagione 2023/2024

11 Novembre 2023

ore 21:00

Stefano Francioni Produzioni presenta

Pierpaolo Spollon in

Quel che provo dir non so

Di: Matteo Monforte e Pierpaolo Spollon
Regia: Mauro Lamanna

Disegno luci: Marco Palmieri

Foto: Alessandra Trucillo

Comunicazione: Paolo Basile

pierlu83

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