-di RITA BORELLI-
Se lo spettacolo Oggi sposi… sentite condoglianze al Quirino avesse avuto lo scopo di potersi identificare in un “Vaudeville”, ha mancato nel suo intento.
Nel teatro le storie d’amore e di rottura in chiave comica sono una delle trame più utilizzate e coinvolgenti per far divertire il pubblico.Perché l’amore è per tutti, o quasi, un percorso ad ostacoli che deve essere conquistato con pazienza e determinazione. Stemperare quindi le pene di un amore infelice offrendone una visione leggera e comica è di sicuro un sistema efficace per sdrammatizzare quello che talvolta accade nella vita di tutti i giorni.
Il teatro del passato, è ricco di commedie d’amore piene di colpi di scena, situazioni buffe, malintesi e coppie che manifestano divertenti situazioni rispetto alla noiosa routine quotidiana. Potremmo citarne tanti di esempi: La bisbetica domata o anche Il malato immaginario, La gatta sul tetto che scotta e continuare all’infinito.
Far ridere è estremamente difficile, ma riuscire a farlo con intelligenza, umorismo e senza mai scadere nel volgare è un’arte difficilissima e di pochi talentuosi artisti. La commedia d’amore in chiave comica è un genere che deve combinare piacere della risata eprofondità dei sentimenti. Per raggiungere questo obiettivo, autori e registi devono essere bravi ad utilizzare tecniche drammaturgiche atte a coinvolgere il pubblico, farlo sorridere e riflettere allo stesso tempo. E gli attori devono mettere in atto le loro doti migliori di gestualità, mimica, ritmo e voce.
Lo spettacolo Oggi sposi… sentite condoglianze avrebbe dovuto applicare tutto questo, esplorare con cinismo divertente e leggerezza il labirinto delle relazioni di coppia, dall’innamoramento, al matrimonio e il divorzio. Lo spettacolo è risultato invece una sequela di stereotipi e luoghi comuni, senza indagare – divertendo – la complessità delle relazioni uomo-donna. L’opportunità di tratteggiare i personaggi e le loro esperienze è stata trascurata tanto che gli spettatori (un po’ annoiati) hanno assistito a una serie di situazioni che sembravano essere state ripescate da sbiadite scene di cabaret, con gag prive di sfumature e ritmo.
Marco e Isa sono una coppia come tante. I due si innamorano e si sposano. Il loro rapporto dopo sei anni si spegne. Sopraggiunge la sopportazione, la noia e infine l’unica soluzione possibile: il divorzio. Tentano di rimettersi in gioco in altre relazioni, senza successo. Marco e Isa ritrovano una fugace complicità vivendo una distrazione sensuale. Muoiono insieme in un banale incidente d’auto. Arrivano in Paradiso al cospetto di Dio. Sono frastornati e delusi. Ma il Padreterno, magnanimo, concede loro una seconda opportunità di vita. (Questo il grande colpo di scena annunciato nello scarno programma di sala). Marco e Isa possono reincarnarsie rimediare agli errori commessi. Saranno individui diversi, con vite diverse e non ricorderanno nulla di ciò che erano stati. Anche in questa nuova identità però i due ripeteranno i medesimi errori, per morire questa volta definitivamente e finire all’inferno. La loro salvezza sarà la nascita del loro bambino – di colore – frutto di un tradimento.
Nel tentativo mal riuscito di far ridere, questa commedia è andata via via perdendosi nel labirinto dell’ovvio, collezionandoun’accozzaglia di batture scontate e situazioni forzate, senzaquell’ingrediente segreto che trasforma una storia in qualcosa di autenticamente divertente. Anche l’interpretazione di Alessia Navarro e Pino Insegno è stata priva di colore e vigore. Sono risultati piatti e convenzionali, incapaci di trasmettere emozioni.Sembravano intrappolati in uno spettacolo comico senza maiavere in mano la chiave dell’ilarità – il tempo comico nella recitazione, e dunque il ritmo – che avrebbe dovuto guidare la storia.
La regia è mancata di quel tocco magico che connette le situazioni umoristiche con i presunti aspetti profondi e autentici dei personaggi. Si è accontentata di seguire formule già viste e inefficaci, privando lo spettacolo di comicità, leggerezza e risonanza emotiva.
In definitiva, si è persa un’opportunità preziosa per esaminare con leggerezza e umorismo le relazioni di coppia, optando per una narrativa incolore e noiosa che ha lasciato nel pubblico un senso di delusione e insoddisfazione.
Teatro Quirino Vittorio Gassman
OGGI SPOSI… SENTITE CONDOGLIANZE
8 – 12 novembre 2023
Scritto da Claudio Insegno, Alessia Navarro e Pino Insegno
arricchito dalle musiche del raffinato cantautore BUNGARO
impreziosito dalle voci amichevolmente concesse da LUCA WARD, FRANCESCO PANNOFINO E MINO CAPRIO
regia di SIDDHARTHA PRESTINARI