-di RITA BORELLI-
L’uso della gestualità del corpo per trasmettere emozioni e raccontare storie risale a tempi lontani nella tradizione dell’arte teatrale. Memorabili le esibizioni di attori del passato come Charlie Chaplin, Buster Keaton, Stan Laurel e Oliver Hardy, o Italiani come Totò, Macario, Peppino ed Eduardo De Filippo, per citarne alcuni. Maschere meravigliose che con un solo sguardo o movimento del viso o del corpo riuscivano a far ridere e commuovere il pubblico, senza pronunciare battuta.
È in questo mondo magico di vera arte che gli spettatori incontrano a volte spettacoli che non hanno bisogno di parole forti per catturare cuore e immaginazione. Uno di questi è Che disastro di Peter Pan, in scena al Teatro Olimpico di Roma, versione italiana dell’inglese campione d’incassi Peter Pan goes wrong.
La storia di Peter Pan, l’eterno bambino che non vuole crescere,viene letteralmente trasformata in catastrofe dagli attori della Compagnia amatoriale dello sperduto Sant’Eufrasio Piedimonte.
In Che Disastro di Peter Pan gli attori, diretti da Adam Meggido,hanno dato il loro meglio, seppure con qualche lieve incertezza nei tempi di recitazione. La commedia del resto prevedeva una loro interpretazione frenetica ed un ritmo scatenato. Gli interpretihanno dovuto fare i conti con una scenografia molto complessa, realizzata perché ogni scena e situazione – talvolta anche pericolose -, funzionassero alla perfezione senza creare complicazioni o danni. Porte che non si aprono al momento giusto, luci che si spengono e riaccendono di continuo, letti a castello che piombano sui bambini che dormono, oggetti che scompaiono per poi riapparire altrove, effetti sonori anticipati o ritardati che mettono in difficoltà i protagonisti rispetto alla recitazione del testo, discussioni e tensioni creati ad hoc che fanno perdere il filo del racconto. Alcuni attori hanno interpretato ruoli multipli, altri hanno dovuto fingere di non ricordare tutte le battute, altri ancora si sono confrontati con inconvenienti di ogni tipo che li hanno messi a dura prova.
Nonostante tutto questo, l’espressione dei loro visi, ogni loro gesto o movimento hanno catturato dal primo istante l’attenzione e l’affetto del pubblico, dai più piccini – che hanno attivamente partecipato ed interagito con gli attori -, ai più grandi che hanno riso e si sono divertiti.
È stato un vero spettacolo di abilità e comicità, che ha confermato che il teatro può ancora riuscire a sorprenderci, incantare e farci ridere fino alle lacrime. Ottima la regia di Adam Meggido. Bravissimi Marco Zordan, Massimo Genco e Valerio Di Benedetto: tutti e tre dotati di grande ironia, espressività mimica e del corpo notevoli, sempre pronti all’improvvisazione per interagire col pubblico.
Un’esperienza molto bella, un omaggio al potere della comicità e all’arte teatrale. Uno spettacolo che ha reso omaggio al passato, esaltato il presente e aperto una finestra su un possibile futuro del teatro.
Roma – Teatro Olimpico
Stagione 2023/2024
27 Ottobre – 5 Novembre
Che disastro di Peter Pan
di
Henry Lewis,
Jonathan Sayer
e
Henry Shields
traduzione
Enrico Luttmann
regia
Adam Meggido
con
Stefania Autuori, Matteo Cirillo, Viviana Colais, Valerio Di Benedetto, Massimo Genco, Riccardo Giacomini, Carolina Gonnelli, Alessandro Marverti, Ilaria Orlando, Igor Petrotto, Marco Zordan