di Rita Borelli
L’amore è un sentimento profondo e complesso che permea l’essenza umana, una armonia di emozioni che si intrecciano: desiderio, affetto, dedizione: il tutto in un inestricabile mistero d’anima. Come può essere mantenuto e alimentato tutto ciò? Quali arti magiche devono essere utilizzate per farlo resistere al trascorrere del tempo?
Tratta questo argomento lo spettacolo Spezzato è il cuore della bellezza, portato in scena in questi giorni al Teatro Basilica di Roma dalla Piccola Compagnia Dammacco-Balivo. Ideazione, drammaturgia e regia di Mariano Dammacco, protagonista principale Serena Balivo, e la partecipazione di Erica Galante.
Lo spettacolo riguarda la fine di un amore. È realizzato in modo coinvolgente e divertente allo stesso tempo. È un’esplorazione nei meandri di un intricato triangolo sentimentale. Sono stati intelligentemente disposti frammenti e immagini di una storia sviluppata con una drammaturgia delicata e leggera, che ne ha evidenziato situazioni tristi in chiave ironica. L’uso del dramma e del dolore sono i fili conduttori che hanno aggiunto un livello di profondità e complessità alla narrazione, trasportando gli spettatori in un viaggio emotivo intenso e pur tuttavia di divertimento.
Spezzato è il cuore della bellezza racconta la storia di una donna che viene tradita e abbandonata da un uomo che si innamora perdutamente di una nuova fiamma. Questa, tuttavia, dovrà in seguito confrontarsi con la scomoda figura della sua rivale dalla quale l’uomo, malgrado tutto, non riesce a distaccarsi completamente.
Nello spettacolo entrambe le figure principali, quella della compagna abbandonata e dell’amante, vengono interpretate da Serena Balivo. L’alternanza dei personaggi avviene direttamente sul palcoscenico, dietro un paravento. La scenografia è essenziale.
Di ogni personaggio vengono tratteggiate le emozioni. Della compagna abbandonata viene descritto il dolore, la tristezza, la confusione e rabbia per una perdita inaspettata, il tutto trattato con un sarcasmo disarmante e un’ironia tagliente. Il dolore e la depressione fluiscono tramutandosi in odio profondo e desiderio di morte per colui che ora non l’ama più, ed a cui ha regalato dieci anni di vita. Ma odia anche se stessa perché sembra non riuscire a distaccarsi da quell’uomo che forse ancora ama nonostante tutto, e che aspetta notte dopo notte guardando la televisione o girovagando in macchina per la città.
L’amante viene rappresentata come una giovane donna ingenua, quasi adolescenziale e immatura, con la predisposizione a ridere facilmente e a divertirsi senza preoccupazioni. Sembrerebbe incerta o alle prime armi nella gestione delle responsabilità della vita adulta. Si fida incondizionatamente dell’uomo che dichiara di amarla. L’interazione tra la ex compagna e la nuova fiamma è condita di sfumature ed emozioni descritte in modo perfetto. Il pubblico avverte la lotta interiore che vive ognuno dei personaggi, e si creano un’aura e una connessione emotiva che fanno emergere il lato oscuro dell’amore, e il tormento e sofferenza che spesso si nascondono dietro le facciate romantiche di questo sentimento. È uno spettacolo che pur nel suo divertimento spinge lo spettatore a riflettere sulle complesse dinamiche dell’amare e sulla sua capacità di portare gioia e dolore in uguale misura.
Negli intermezzi dei cambi di abito, appare sul palcoscenico una figura muta con una maschera. Si aggira in modo leggero a raffigurare simbolicamente l’uomo conteso dalle due donne.
Serena Balivo è riuscita a trasmettere emozioni profonde e a coinvolgere il pubblico con la sua interpretazione. Le variazioni di tono della sua voce dei personaggi e l’intensità gestuale utilizzata hanno comunicato emozioni straordinarie. Si è mossa in modo naturale e attraente sul palco, creando empatia. Una performance bellissima che ha permesso agli spettatori di immergersi completamente nella storia e nelle emozioni dei personaggi. Brava anche Erica Galante che ha interpretato la figura muta in maschera.
In conclusione: un rapporto amoroso logoro di cui ci si accorge solo dopo tanto dolore risolto, può essere paragonato ad un tramonto che si dissolve all’orizzonte. Le emozioni e i ricordi divengono colori sfumati che si mescolano al passare del tempo, perdendo la loro intensità. È in questo processo che si scoprono la bellezza e la capacità dell’accettazione e la certezza che il domani potrebbe riservarci nuove sorprendenti e avvincenti avventure.
Teatro Basilica
dal 19 al 22 ottobre 2023
Compagnia Dammacco / Balivo
presentano
Spezzato è il cuore della bellezza
uno spettacolo con Serena Balivo
e con Erica Galante
ideazione, drammaturgia e regia Mariano Dammacco
disegno luci Stella Monesi
produzione Piccola Compagnia Dammacco / Infinito / Operaestate Festival Veneto
con il sostegno di L’arboreto-Teatro Dimora | La Corte Ospitale: Centro di residenza Emilia-Romagna e di
CapoTrave/Kilowatt