Il Gender Pay Gap: Dati e Conseguenze

– di VALENTINA ATTILI –

 

Il Gender Pay Gap, o divario retributivo di genere, è un argomento di crescente rilevanza nei dibattiti sulla parità di genere e i diritti delle donne nel mondo del lavoro. È un tema talmente importante che l’ONU ha istituito l’International Equal Pay Day: il 18 settembre di ogni anno le Nazioni Unite, tra cui UN Women e l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), invitano gli Stati membri a sensibilizzare sull’importanza di un’equa retribuzione.

Alcuni dati

In Italia il divario retributivo di genere si aggira attorno al 15,5% nel settore privato. Dato che cresce proporzionalmente al tempo e alla carriera: la differenza all’ingresso nel mondo del lavoro è dell’8,2% e sale al 24,4% per le donne over 50 (Fonte: Sole24ore).

Secondo un recente report dell’Eurostat, il Paese dell’UE che riporta il più alto Gender Pay Gap è l’Estonia (20,5%), seguono l’Austria (18,8%) e la Germania (17,6%).

Le conseguenze del Gender Pay Gap

Una delle conseguenze più importanti al Gender Pay Gap riguarda le scelte occupazionali. Gli uomini e le donne tendono a intraprendere carriere diverse e ad avere interessi lavorativi differenti. Ad esempio, molte donne scelgono professioni legate all’assistenza sanitaria o all’insegnamento, mentre gli uomini sono più inclini a occuparsi di ingegneria o tecnologia. Queste differenze nelle scelte lavorative possono influenzare i guadagni. Inoltre, alcune professioni, tradizionalmente considerate “maschili”, offrono compensazioni più elevate rispetto a quelle tradizionalmente “femminili”. Questo può contribuire a un’apparente disparità di reddito tra i generi.

Un’altra conseguenza degna di nota riguarda l’esperienza lavorativa. Gli uomini tendono a trascorrere più tempo in posizioni di leadership rispetto alle donne. Questa maggiore esperienza può riflettersi in salari più elevati.

La risposta dell’Unione Europea al Gender Pay Gap

Lo scorso 30 marzo gli eurodeputati hanno approvato in via definitiva una serie di regole che hanno l’obiettivo di contrastare il divario retributivo di genere. Queste direttive stabiliscono che le politiche retributive debbano fondarsi su criteri di genere neutri, sia nelle aziende private che nel settore pubblico. Inoltre, verranno introdotti sistemi di valutazione o classificazione professionale che siano privi di discriminazioni di genere, così come occorre adottare avvisi di posizioni lavorative vacanti e denominazioni di ruoli che siano neutrali dal punto di vista del genere.

In conclusione, è assenziale affrontare il Gender Pay Gap con un approccio critico e ponderato. Le differenze salariali tra uomini e donne possono essere influenzate da una serie di variabili, tra cui le scelte occupazionali, l’esperienza lavorativa, l’educazione e le responsabilità familiari. Comprendere appieno il fenomeno richiede un’analisi approfondita dei dati e una valutazione attenta delle cause sottostanti. In questo modo, si possono sviluppare politiche mirate ed efficaci per affrontare il Gender Pay Gap e promuovere la parità di opportunità sul luogo di lavoro.

pierlu83

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