di Rita Borelli
Nel silenzio suggestivo delle parole, sul palco si apre un mondo incantato fatto di gesti, sguardi e movimenti. Attori mimi con le loro maschere prendono vita e narrano storie prive di ogni parola, catturando l’immaginazione del pubblico con la loro magia e invitando ognuno ad entrare nello straordinario regno di un’arte dove l’essenza della comunicazione si manifesta attraverso il linguaggio universale del corpo.
Nel mondo del teatro, l’arte di rappresentare la vita e la morte in modo unico e innovativo è sempre stato un argomento di grande interesse. La magnifica performance Sulla morte senza esagerare portata in scena dalla compagnia Teatro Franco Parenti, Teatro dei Gordi, su idea e regia di Riccardo Pippa, con: Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti e Matteo Vitanza, e le scene, maschere e costumi di Ilaria Ariemme, per il Ginesio Fest 2023, affronta il tema della morte con giocosità e umorismo, aggiungendo l’originalità delle maschere. Gli interpreti sono riusciti, con la sola gestualità del corpo e dei movimenti, in modo unico e innovativo a trattare il difficile argomento della morte con una prospettiva insolita e vivace.
L’arte di sdrammatizzare l’inevitabile attraverso la comicità è un tema sfidante e complesso che richiede equilibrio e un umorismo attoriale misurato, mai insensibile né offensivo. I personaggi e le situazioni creati devono suscitare nel pubblico il sorriso e mai minimizzare l’importanza del trapasso, così da aiutare a superare paura e tristezza. Potrebbe sembrare stravagante, ma così si offre un modo unico per esplorare la complessità dell’esistenza umana che può aiutare a valutare la morte sotto una luce nuova, rammentandoci che, sebbene inevitabile, con l’umorismo può essere affrontata con più coraggio e una apertura mentale nuova.
Questo e molto altro quello che i talentuosi artisti del Teatro dei Gordi hanno portato in scena nella quinta giornata del Ginesio Fest 2023.
All’apertura del sipario su una panchina è seduta in paziente attesa di ricevere i suoi “clienti” la Morte. Ha un aspetto da persona anziana, trasandata. Aspetta con aria annoiata coloro che giungono diretti verso l’ignoto. Tutti sono accolti a braccia tese, quasi in un tenero abbraccio e confortati da musica solenne e da rintocchi di campane. Ognuno tuttavia può liberamente decidere di oltrepassare la porta. Molti decidono di ripensarci e tornano in vita. È il caso del professore che vorrebbe suicidarsi per esempio. Si presenta già con una corda al collo pronto a morire, eppure ogni volta rinuncia. Una donna malata vorrebbe anche lei lasciare la vita terrena ma solo dopo avere terminato la lettura del suo libro. Anche un giovane rider che subisce un incidente stradale rinuncia a morire, e così molti altri. La morte è sempre più scoraggiata, i suoi clienti sono quasi tutti esitanti e rinunciatari. Solo uno arriva diretto tra le sue braccia e senza indecisioni oltrepassa la porta: la maschera che questi indossa nella vita umana non gli serve più e gli viene tolta. Sugli altri non hanno sortito alcun effetto rassicurazioni e incoraggiamenti. Morte teme, come poi di fatto accade, che sarà fatto nei suoi confronti e sul suo operato un controllo tecnico, che porterà a un avvicendamento con una Morte più giovane e moderna. Tutto però rimane invariato anche con la nuova arrivata, perché in definitiva l’accettazione di morire o vivere è una decisione che spetta all’uomo. È davvero così? Non lo sappiamo, ma è comunque bellissimo pensarlo.
Con la forza del silenzio e di gesti senza parole, lo spettacolo degli attori mimi con le loro maschere ha dipinto emozioni profonde dell’animo umano. Come pittori, hanno creato un universo in cui il linguaggio del corpo ha raccontato storie di personaggi che hanno risvegliato le corde intime dell’immaginazione di ciascuno spettatore. In un mondo rumoroso, hanno donato al silenzio una voce magica, dimostrando che la comunicazione va al di là delle parole, che l’espressione più autentica nell’arte può essere anche senza suono. Ogni spettatore ha lasciato il palcoscenico con cuore arricchito e occhi aperti su un nuovo modo di vedere e comprendere che le emozioni possono danzare senza barriere; e che ogni gesto può raccontare storie senza tempo.
San Ginesio – Ginesio Fest 2023
22 agosto 2023 ore 21:30
Chiostro Sant’Agostino
Sulla morte senza esagerare
ideazione e regia Riccardo Pippa
di e con Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza
scene, maschere e costumi Ilaria Ariemme
produzione Teatro Franco Parenti, Teatro dei Gordi
N°158 del 24/08/2023