La buona educazione – recensione

Rita Borelli

 

“Educare mente senza educare il cuore non è educazione affatto.”   Aristotele.

È questa in sintesi la storia interpretata da Serena Balivo nello spettacolo messo in scena dalla Piccola Compagnia Dammacco, su ideazione,  drammaturgia e regia di Mariano Dammacco, nell’ambito del  Ginesio Fest 2023.

Una storia carica di ansia, di amore inespresso, di incomprensioni, dolore e fallimento.  Del resto, saper impartire una buona educazione vuol dire fornire ad un individuo  le conoscenze, l’abilità e i valori necessari a svilupparsi sia personalmente che socialmente.  Non vuol dire insegnare materie accademiche, ma trasmettere  abilità sociali, etiche e morali, cercando di promuovere  curiosità, creatività e soprattutto un pensiero critico. Una buona educazione deve perciò tendere a formare individui equilibrati, e in grado di contribuire e interagire positivamente con la società.

La drammaturgia dello spettacolo di Dammacco ha invece messo in luce quella che potremmo definire una “educazione di etichetta”. Ovvero quella che tende a mostrare comportamenti e abitudini alle norme sociali che mostrano una persona ben educata nel modo di fare, di parlare e di interagire con gli altri. Saper essere rispettosi, cortesi e appropriati in luoghi e  in contesti frequentati.  In sostanza, un’educazione di etichetta possiamo definirla, come l’insieme di comportamenti che riflettono e contribuiscono negli esseri umani a  permettere una convivenza armoniosa e serena ma completamente avulsa da sentimenti autentici.

La Buona educazione  narra la storia delicata di una donna con grandi limiti e capacità di interazione con gli altri esseri umani. È  incapace di esprimere e manifestare sentimenti di affetto o gesti di amore. Si trova purtroppo costretta da circostanze impreviste a doversi prendere cura del proprio nipote rimasto solo al mondo. Dovrà perciò assumere e sostituire il ruolo della madre nell’educazione del ragazzo curandone la sua crescita. La donna a malavoglia si impegna su quelle che sono le basi delle sue  capacità di  “dettare” le regole utili al ragazzo  per una “buona educazione”.

La protagonista fa appello ai ricordi della sua adolescenza, cercando di trasferire il suo vissuto  ricevuto dai genitori.  Per raggiungere l’obiettivo, sperimenta sul ragazzo modi ruvidi e rigorosi, privazioni e addirittura isolamento. Tutto  sembra  non avere esito sul giovane, il quale sembra non scalfito da nulla e non comprende assolutamente, o forse non vuole, ciò che faticosamente gli si impone. La donna allora facendosi una autoanalisi cerca di sperimentare metodi alternativi e inusuali per lei, come la gentilezza, la condiscendenza e la permissività,  il coinvolgimento del ragazzo in attività di suo possibile interesse,  ma senza successo. Il giovane è infelice e triste. Piange nella sua camera e sembra che in lui non ci sia più la voglia di vivere.  In un ultimo disperato tentativo, la donna gli chiede perché è così infelice. Lui guardandola risponde: “Perché voglio sentirmi amato ed essere felice”. La donna in tutti gli espedienti adottati, non avendolo mai provato, aveva dimenticato quello che è l’unico e più semplice metodo in grado di aprire il cuore ad ogni essere umano e far nascere  e  sviluppare  la propria coscienza: l’Amore.  L’epilogo della storia è purtroppo sventurato.  Alla donna viene tolto l’affidamento del nipote in quanto ritenuta incapace di essere una buona educatrice.

In questo affascinante tumulto di emozioni e riflessioni, l’arte di Serena Balivo  ha dato vita ad un personaggio che rimarrà impresso nel cuore. Se la drammaturgia ha mostrato una strada tortuosa e in alcuni tratti sfuggente e ridondante,  il talento dell’attrice ha reso ogni istante degno di ricordo. Grazie a lei, ciò che poteva essere una semplice rappresentazione, è diventato un viaggio bellissimo nell’animo umano.

 

 

San Ginesio – Ginesio Fest 2023

21 agosto 2023 ore 21:30

Chiostro Sant’Agostino

La buona educazione

con Serena Balivo

ideazione, drammaturgia e regia Mariano Dammacco

spazio scenico Mariano Dammacco e Stella Monesi

foto di scena Luca Del Pia

ufficio stampa Maddalena Peluso

produzione Piccola Compagnia Dammacco / Teatro di Dioniso

in collaborazione con L’arboreto Teatro Dimora, Teatro Franco Parenti, Primavera dei Teatri

Testo vincitore di Italian And American Playwrights Project 2020/22

 

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

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