Cos’è il microcredito?

di Valentina Attili

Cos’è il microcredito?

Il microcredito è uno strumento finanziario principalmente riservato a coloro che non hanno accesso ai servizi finanziari tradizionali, come le banche. Il prefisso micro- indica:

– il basso importo dei prestiti;

– l’identità dei beneficiari, che sono persone fisiche e imprese di piccole dimensioni.

Tale concetto è stato ideato da Muhammad Yunus, economista bengalese, che nel 1983 ha fondato la Grameen Bank. Riconoscendo la mancanza di accesso al credito come una delle cause per cui molte persone erano intrappolate nella povertà, Yunus introdusse il microcredito per permettere a chiunque di accedere a finanziamenti minimi al fine di avviare piccole attività che potessero generare reddito e garantire loro condizioni di vita migliori.

Uno degli elementi chiave del microcredito è proprio la fiducia negli individui a basso reddito di essere imprenditori capaci e in grado di ripagare i prestiti ricevuti. Molto spesso il microcredito è affiancato da programmi di formazione e supporto tecnico per aiutare i beneficiari a sviluppare le competenze necessarie per gestire efficacemente le proprie attività.

L’impatto del microcredito nei Paesi in via di sviluppo

Come già ribadito, il microcredito è in grado di ridurre la povertà nei Paesi in via di sviluppo, creando una maggiore occupazione e un maggior reddito.

Oltre all’impatto economico, il microcredito contribuisce positivamente al cambiamento sociale. Le persone che riescono a diventare imprenditrici di successo possono assumere un ruolo attivo nella loro comunità, promuovendo una maggiore partecipazione e un senso di responsabilità civica.

Inoltre, il microcredito fornisce alle donne opportunità di emancipazione. Grazie a questo strumento le donne sono in grado di avviare autonomamente attività produttive e assumere ruoli di leadership nelle loro comunità.

È importante sottolineare che il microcredito non è la soluzione a tutti i problemi socioeconomici. In aggiunta, secondo alcuni critici questo strumento può essere sfruttato guardando esclusivamente al profitto, indebitando ulteriormente le fasce più povere ed emarginate.

Il microcredito nelle economie avanzate

Negli ultimi anni il microcredito si è diffuso anche nelle economie avanzate a favore delle piccole imprese, degli artigiani e di coloro che non riescono ad accedere ai tradizionali canali di finanziamento.

Ciò ha portato alla nascita di diverse forme di microcredito, individuate a seconda delle caratteristiche del soggetto richiedente. Le più conosciute sono:

– Microcredito informale

– Microcredito informale di gruppo

– Microcredito bancario

– Microcredito cooperativo

– Microcredito moderno

II microcredito in Italia

In Italia le competenze in materia di microcredito sono esercitate dall’Ente Nazionale per il Microcredito (Enm), istituito con il decreto di legge governativo n. 70 del 13 maggio 2011, che possiede tre funzioni:

1) Promozione, indirizzo, e monitoraggio degli strumenti micro-finanziari promossi dall’Unione Europea;

2) Controllo e valutazione delle iniziative di microcredito e micro-finanza italiane;

3) Avanzamento e sostegno dei programmi di microcredito destinati allo sviluppo economico e sociale del Paese e dei Paesi in via di sviluppo.

Il microcredito e i NEET

Il microcredito gioca un ruolo importante nel sostenere i NEET, i giovani che non sono né occupati né impegnati in attività di istruzione o formazione. Non disponendo di garanzie o redditi stabili, i NEET trovano non di rado difficoltà nel superare le barriere all’accesso al credito tradizionale. Grazie ai loro approcci innovativi, le istituzioni di micro-finanza possono valutare le capacità imprenditoriali dei NEET, considerando ad esempio il potenziale di sviluppo delle attività proposte.

Oltre a consentire ai NEET di diventare economicamente indipendenti, il microcredito può rispondere all’esigenze e ai contesti locali dei NEET. Ciò si traduce in soluzioni di finanziamento e di supporto adatte alle sfide e alle opportunità presenti nella comunità in cui vivono.

 

N°138 del 30/06/2023

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