BEETHOVEN IN VERMONT

Il famoso poeta, scrittore, drammaturgo e filosofo italiano Torquato Tasso, scrisse: “La musica è una delle vie per la quale l’anima ritorna al cielo”. Aveva perfettamente ragione. Al Teatro di Tor Bella Monaca di Roma, l’anima degli spettatori presenti ha potuto innalzarsi nel cielo, ascoltando i bellissimi brani di musica di uno dei più grandi compositori della storia: Ludwig Van Beethoven. Lo spettacolo-concerto dal titolo Beethoven in Vermont, scritto e diretto da Maria Letizia Compatangelo, è stato interpretato dal Trio Metamorphosi.

La voce narrante ci spiega poco prima che si accendano le luci sul palco, che quanto vedremo e ascolteremo, è realmente accaduto nell’estate del 1951, in Vermont negli Stati Uniti.

In una  scenografia priva di qualsiasi elemento, dove vediamo unicamente degli strumenti musicali: un pianoforte, un violino e un violoncello, fanno il loro ingresso tre persone. Sono tre attori-musicisti. Si comprende immediatamente dai loro dialoghi, che i tre  sono degli esuli tedeschi. Si chiamano Adolf, Rudolf e Hermann, e stanno preparando il loro primo concerto per il programma inaugurale del Festival di Marlboro. Tutti e tre, durante il secondo conflitto mondiale, hanno deciso di lasciare la Germania, ripudiando l’ideale nazista,  e trovando rifugio,  lavoro e libertà negli  Stati Uniti.

Il loro desiderio e impegno, è quello di lasciare alle nuove generazioni di musicisti americani degli insegnamenti virtuosi di  pace e bellezza e fare del Festival  uno degli eventi musicali di maggiore spicco a livello internazionale. Ci troviamo però nel 1951, a distanza di appena sei anni dalla fine della Seconda guerra mondiale. Le ferite causate dalle atrocità vissute per un conflitto cruento e terribile, sono ancora aperte nel  cuore e nella mente delle persone. I tre artisti, essendo di origine e cultura tedesca, sono molto a disagio in quanto temono che le loro scelte in fatto di brani e autore  delle musiche, possano  non convincere il pubblico. Lo spettacolo ritrae quindi i tre artisti in questa circostanza, mentre scambiano idee musicali e umane, provando esecuzioni di brani, ma anche ricordi e rimpianti per ciò che sarebbe potuta essere e non è stata la loro vita. Alla fine dopo tante prove, la loro scelta viene approvata all’unanimità.  La prima rappresentazione del Marlboro Festival, si aprirà con  l’Opera 97 per l’ultimo Trio, LArciduca   di Ludwig Van Beethoven, colui che attraverso la musica ha saputo trasmettere ideali di fratellanza e unione tra i popoli.

Il Trio Metamorphosi, composto rispettivamente da Mauro Loguercio al violino, Francesco Pepicelli al violoncello e Angelo Pepicelli al pianoforte, ha mostrato ottime doti e capacità musicali, dando vita a una rappresentazione di buonissimo livello. Le loro esecuzioni hanno raccolto  successo ed entusiasmo tra gli spettatori – seppur nella brevità dello spettacolo durato un’ora e 15 -, in quanto sono stati capaci di offrire una bella lezione di musica e  una storia piacevole.

Rita Borelli

 

TEATRO TOR BELLA MONACA

BEETHOVEN IN VERMONT

scritto e diretto da
MARIA LETIZIA COMPATANGELO
con il TRIO METAMORPHOSI Mauro Loguercio violino, Francesco Pepicelli violoncello e Angelo Pepicelli pianoforte

Costumi ROBERTA SILEO
Disegno luci FILIP MAROCCHI
Tecnico Luci FEDERICO FELICI
Foto di scena GIORGIO MOSTARDA
Grafica ROBERTO BEVILACQUA

Organizzazione ASSOCIAZIONE MUSICANOVA
Attrezzeria di scena CARMINE SILEO
Ufficio Stampa FREECOM MEDIA

Si ringrazia ELENA BUCCI per l’amichevole partecipazione come voce fuori campo.

N°130 del 15/06/2023

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