Promenade de Santé di Nicolas Bedos – Recensione teatrale

di Rita Borelli

“Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l’altro s’allontana  William Shakespeare Sonetto 116. Come stupire un’affezionata platea per un finale di stagione? All’Ambra Jovinelli, hanno pensato che la cosa migliore fosse concludere con una intensa e tenerissima storia d’Amore. Promenade de Santé di Nicolas Bedos, per la regia di Giuseppe Piccioni e due bravissimi Filippo Timi e Lucia Mascino.

La sala è piena e il pubblico è pronto:  le luci si spengono. Buio. Un enorme schermo proietta l’immagine di un bellissimo giardino. C’è un viale alberato e seduto su di una panchina un uomo. Ancora buio in sala. Sfuma l’immagine sul maxischermo, si accendono le luci sul palco che mostrano una scenografia minimale: due panchine, e un finto lampione. Seduta su una di queste, una donna in vestaglia e sottoveste dondola freneticamente la testa, ascoltando da una radiolina le note di Come Togheter dei Beatles. Entra l’uomo che poco prima nel maxischermo era seduto sulla panchina. Anche lui è in vestaglia e boxer. Scaglia in terra con rabbia la radio, distruggendola. La canzone non gli piace. Alle spalle, intanto continuano ad essere proiettate immagini di bellissimi sentieri e alberi. Si intuisce quasi da subito che l’ambientazione è in un parco di una clinica psichiatrica, e che i due protagonisti sono ricoverati. I due iniziano immediatamente a raccontarsi, senza preamboli, non si presentano neppure. Non è necessario. Sono due anime inquiete, che hanno l’esigenza di esprimere reciprocamente il loro disagio, e lo fanno in un dialogo serrato e privo di condizionamenti. Raccontano dei propri sogni infranti,  delle aspettative deluse, dei desideri erotici vissuti o repressi,  e tutto ciò che non sono riusciti a  realizzare nel mondo là fuori, oltre quel cancello dell’ospedale.

Il loro sogno è quello di poter uscire da lì, la prigione della loro anima. Poter essere felici come tutti. La loro realtà, però, è un susseguirsi di dimissioni e rientri in ospedale che li rende sempre via via più tristi e delusi. L’unica nota positiva è ritrovarsi ogni volta lì, ognuno seduto sulla sua panchina, in quel bellissimo giardino. È il loro angolo di paradiso, in quel luogo possono essere se stessi senza filtri. Vivono una girandola di emozioni, di passione dichiarata e mai consumata, di baci desiderati e mai vissuti. Hanno scoperto l’Amore. Se lo dichiarano, ma per viverlo liberamente dovrebbero essere fuori da quella prigione. Fuori di lì, però, ci sono gli altri, quelli normali, con i loro pregiudizi, i loro principi, che potrebbero non capirli, e considerarli patetici. Forse allora meglio restare in quel giardino al riparo da tutto?

Si dice che i sogni aiutino a vivere e le speranze a guardare avanti. Ed è proprio questo il messaggio, dolcissimo e delizioso, che alla fine ci trasmettono  i due protagonisti. Vivere intensamente i  sogni, così da sostituirli alla realtà nel caso questa fosse tanto dolorosa e infelice.

Un bellissimo e commovente testo Promenade de Santé.  Eccellente è anche la regia di Giuseppe Piccioni. Bravissimi, i protagonisti Filippo Timi e Lucia Mascino. Hanno dato vita ad una performance di altissimo livello. È palpabile il loro affiatamento. Mai una indecisione o imprecisione. Danno sempre il giusto ritmo allo spettacolo, che sanno rendere intimo e al tempo stesso lieve. Timi e Mascino conquistano il pubblico che concede loro, giustamente,  molti applausi.

 

Rita Borelli

 

Roma – Teatro Ambra Jovinelli

 

Stagione 2022/2023

 

Marche Teatro presenta

Filippo Timi, Lucia Mascino in

 

PROMENADE DE SANTÈ – PASSEGGIATA DI SALUTE

 

di Nicolas Bedos

traduzione Monica Capuani

con Filippo Timi e Lucia Mascino

 

scene e luci Lucio Diana

costumi Stefania Cempini

musiche originali Valerio Camporini Faggioni
regia Giuseppe Piccioni

N°121 del 29/05/2023

 

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

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