OTTANT’ANNI FA, IL 27 GENNAIO 1943, VITTORIA NENNI CONOSCEVA L’ORRORE DI AUSCHIWITZ

-Maria Anna Lerario –

Ottanta anni fa, il 27 gennaio 1943, per Vittoria Nenni, terzogenita del leader socialista, si aprirono i cancelli dell’orrore di Auschwitz. Vittoria morirà pochi mesi dopo nel campo di sterminio.

In occasione della Giornata della Memoria e nell’ottantesimo dalla deportazione di Vivà – così la chiamavano in famiglia – la Fondazione Pietro Nenni ha prodotto e pubblicato il podcastLA STORIA DI VIVÀ. LA FIGLIA DI PIETRO NENNI NELL’INFERNO DI AUSCHWITZ” che ripercorre la vita di Vittoria.

Vittoria aveva imparato a conoscere la violenza e il terrore fascista fin da bambina: la sua casa fu devastata quando aveva solo undici anni, suo padre fu costretto all’esilio in Francia, sua madre la portò via dall’Italia, clandestinamente, assieme alle sorelle. In Francia, nonostante l’esilio e le difficoltà economiche, con le sorelle, è cresciuta serena, ha studiato, si è sposata. La sua è stata una giovinezza tranquilla, fino all’occupazione nazista del 1940.

Fortemente angosciata dai soprusi nazisti e dal clima pesante che si respirava a Parigi, Vittoria decise di prendere attivamente parte alla Resistenza. La scelta di lottare contro il nazifascismo, le portò via prima il marito, arrestato e fucilato, e poi la sua stessa vita nel campo di sterminio di Auschwitz. Suo padre apprese della morte della figlia solo nel 1945, dopo mesi di ricerche.

Il Podcast, in due episodi della durata di circa 15 minuti l’uno, ricostruisce i passaggi più salienti della sua vita: racconta di una giovinetta turbata profondamente dagli squadristi che distrussero la sua casa, le portarono via i suoi giochi, i suoi libri. A soli undici anni ha vissuto con le guardie fasciste alle calcagna, è fuggita con la mamma e le sorelle con il terrore di essere scoperta. Tutto ciò, sempre lontana dal suo amato papà. Poi la vita parigina, l’amore, l’impegno e la resistenza. Fino ai cancelli di Auschwitz e alla morte. Commovente e disarmante, il podcast racconta una storia che entra nel cuore e lascia spazio a profonde riflessioni. Non solo per il triste destino di Vivà, per la sua scelta convinta di lottare contro il nazismo a qualsiasi costo, ma anche perchè descrive un angolo doloroso dell’animo di Pietro Nenni, che sempre vivrà con l’angoscia o forse il rimorso di non aver fatto tutto il possibile per salvare la sua bambina.

Realizzato interamente dalla Fondazione Pietro Nenni,  il podcast contiene un audio originale di Pietro Nenni che ricorda “la sua figliola”, la testimonianza della nipote di Nenni, Maria Vittoria Tomassi, le letture dell’attore Peppino Mazzotta tratte da un appunto di Nenni sulla figlia, e le ricostruzioni storiche del Prof. Giovanni Scirocco e di Antonio Tedesco, autore della biografia di Vivà.

La Shoah è tra le pagine più tremende della storia dell’umanità. Non dimenticare è un dovere. Così come lo è tenerne viva la memoria per le generazioni future.

Per non dimenticare. Mai.

Dite a mio padre che ho avuto coraggio fino all’ultimo e non rimpiango nulla”. Queste le ultime parole di Vivà, affidate a un’amica.

Per ascoltare il podcast:

Spotify: https://open.spotify.com/episode/2jvX8Cr9QJ4f6L6GiLNU7p?si=APbSnCwxT6yjedTob62tcQ&utm_source=whatsapp&nd=1

Apple Podcast:  https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-storia-di-viv%C3%A0-la-figlia-di-pietro-nenni-nellinferno/id1667853704?l=en

Amazon Music: https://music.amazon.it/podcasts/603181f0-b739-482e-adf7-4899a3d41935

N°95 del 27/01/2023

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

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