-Di Beatrice Ruggeri –
Luca Mariani, giornalista dell’AGI, nel suo libro “Rete Nera. Non ci sono lupi solitari” (Futura, 2021) analizza il tema del terrorismo suprematista, spesso trascurato e sottostimato dai media e dall’opinione pubblica occidentale, che “conosce e condanna con giusto sdegno i disumani eccidi di matrice islamista” ma ignora le stragi di Utoya, Christchurch o El Paso e le motivazioni che si celano dietro questi atti di violenza.
All’inizio del saggio l’autore descrive i diversi attacchi suprematisti avvenuti nel mondo per focalizzarsi, poi, sugli stragisti Anders Behering Breivik e Brenton Harrison Tarrant, artefici, rispettivamente, degli attentati di Utoya del 2011 e di Christchurch del 2019. L’autore riporta un’attenta valutazione di queste due personalità: dai contesti sociali e familiari in cui sono cresciuti fino alla loro condanna.
Dall’analisi del comportamento e dalle dichiarazioni dei killer, apparentemente “lupi solitari”, emerge l’esistenza di una rete nera “che si nutre sul web, odia il diverso, condivide ideologie suprematiste di estrema destra e gode di appoggi insospettabili”. È certo, infatti, che gli attentatori siano iscritti a forum e community online in cui si incitano, incoraggiano e congratulano a vicenda, dandosi man forte.
Alla base dei massacri suprematisti, oltre a razzismo, xenofobia e fanatismo, c’è probabilmente una teoria complottista di estrema destra, la “Grande Sostituzione”, secondo la quale l’immigrazione di massa in Europa non sarebbe casuale, bensì un piano studiato per sostituire le popolazioni europee bianche e di fede cristiana con quelle provenienti da altri continenti. Da qui, l’obiettivo di “pulire” il nostro continente dando vita ad un’Europa “nazionale e templare”.
I due giovani assassini si considerano, infatti, come partigiani che combattono l’invasore islamico e quello marxista/multiculturalista e guardano alla Russia di Putin come alleato per sconfiggere gli Stati Uniti e l’Unione Europea.
L’autore approfondisce gli aspetti politici, sociali e religiosi degli attacchi suprematisti e riporta il suo colloquio con Padre Giulio Albanese, sacerdote cattolico e missionario comboniano. “Siamo di fronte a una strumentalizzazione della religione a fini eversivi” poichè il sentimento religioso “è quello che può rispondere maggiormente alle istanze di un movimento politico”.
Il saggio di Luca Mariani accende i riflettori su un fenomeno sottovalutato in quanto l’estremismo di destra non è ancora visto “come una minaccia alla sicurezza nazionale e internazionale come l’estremismo islamista”.
N°92 del 16/01/2023