33 ore. Diario di viaggio dall’Ucraina in guerra – E. Crisafulli

-Beatrice Ruggeri –

Al momento dello scoppio dell’“operazione speciale” in Ucraina, il 24 febbraio 2022, Edoardo Crisafulli si trova a Kiev come addetto culturale dell’Ambasciata d’Italia. Arrivato nel paese invaso dai russi nell’ottobre del 2020, l’autore avrebbe potuto “abbandonare la nave” già dal 12 febbraio, quando le avvisaglie dello scoppio di un conflitto si facevano giorno dopo giorno più concrete. Ha deciso, però, di non lasciare l’Ucraina fino all’ultimo, forte di un legame profondo che aveva instaurato con quel Paese. 

“33 ore. Diario di viaggio dall’Ucraina in guerra” è un “guazzabuglio di associazioni mentali ed emozioni” in cui Crisafulli non solo descrive il suo interminabile viaggio e diversi episodi della guerra in atto, ma tocca tante altre tematiche universali come l’omosessualità, il politically correct, la religione e la geopolitica. Inoltre, spesso rompendo la quarta parete per entrare in contatto diretto con i lettori, chiarisce alcuni punti della storia del popolo ucraino e di quello russo.  

Il viaggio inizia il 26 febbraio, in un convoglio umanitario a bordo della Fiat 500 del suo amico e collega Toni, e ha come meta la città di Soroca, in Moldavia. L’obiettivo principale è quello di raggiungerla senza essere uccisi dai missili o dai paracadutisti russi. Con il viaggio inizia anche il flusso di coscienza dello scrittore, che riporta il tutto con un linguaggio colloquiale, semplice e diretto. Il sarcasmo e l’ironia rendono l’intenso libro molto piacevole e i riferimenti all’arte e alla letteratura dimostrano l’elevato livello culturale del diplomatico. Tra l’altro, Crisafulli non è la prima volta che si trova a vivere “disavventure” politiche. Egli stesso scrive: “Mi sento il Fantozzi della situazione” visto che si è trovato in Israele durante la Seconda Guerra del Golfo e l’Intifada e a Damasco quando è scoppiata la Battaglia. 

Le scene di aggressione e di invasione descritte nel libro lasciano nel lettore un senso di ingiustizia e di impotenza. Crisafulli ci racconta la storia dell’amico Ivan che, in men che non si dica, ha visto i soldati russi mettergli a soqquadro casa fino ad occuparla per giorni. Come Ivan, tanti ucraini hanno dovuto subire soprusi di questo genere: violazioni di domicilio e, soprattutto, di libertà.

Il flusso di coscienza termina con l’arrivo, dopo 33 ore di viaggio no-stop, in Moldavia, dove Crisafulli si sente come un cane a cui è stato tolto il guinzaglio dopo una lunghissima passeggiata. È felice perché è sempre più vicino alla sua famiglia ma sa che, quando meno se lo aspetterà, sarà assalito da “una sorta di mal d’Ucraina”. 

Nelle ultime pagine del libro c’è un’appendice con gli articoli dello scrittore pubblicati nei mesi maggio-luglio 2022. Tra questi, ce n’è uno che parla del suo rientro a Kiev: “Pulsa di vita, questa bomboniera mitteleuropea, irradia speranza, ottimismo, volontà resistenziale. Non si faranno mai sottomettere, gli ucraini, la vinceranno questa infame guerra d’aggressione”. 

 

N°88 del 21/12/2022

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