IL DRAGO E LA PRINCIPESSA – G. AMATO

di Beatrice Ruggeri –

Tra i libri di Gino Giugni, donati dai figli alla biblioteca della Fondazione Pietro Nenni, oggetto di una recente catalogazione, è emerso un libro di favole, con dedica all’illustre giuslavorista, stampato in centodieci copie scritto nel 1992 dall’allora Presidente del Consiglio.

“Il Drago e la Principessa” è una raccolta di sedici favole, molto brevi, che nasce dall’idea di catturare “l’attenzione dei bambini per pochi minuti e farli addormentare in pochi minuti” evitando che, come dice l’autore, genitori e nonni si addormentino prima dei bambini. 

Il disegno in copertina è di Marcella Brancaforte mentre le illustrazioni all’interno sono di Ugo Bevilacqua.

Il libro si apre con un emozionante approfondimento di alcune favole da parte di Walter Pedullà, celebre saggista, critico letterario e giornalista.

Le tematiche più ricorrenti  sono la solidarietà e la bontà d’animo messe in pratica dai protagonisti in maniera disinteressata nei confronti di angeli e stelle ma anche di draghi e streghe.

Nella favola che dà il titolo al libro, per esempio, la principessa salva un principe intrappolato nel corpo di un drago. Lui le spiega che “solo la bontà avrebbe rotto l’incantesimo” e così la principessa rimane al suo fianco fino all’alba, quando il drago torna di nuovo umano.

Secondo lo stesso principio si svolgono anche le favole “La Stellina Freddolosa”, in cui una bambina dà una coperta alla stella tremante di freddo, “L’angioletto Riparato”, in cui un bimbo ripara l’ala rotta dell’angelo e, infine, “La Strega Sdentata”, in cui il piccolo protagonista, dopo aver scoperto che la strega voleva mangiarlo ma non aveva i denti per farlo, le cucina un purè.

Nella favola intitolata “Bluastro e Bluastra” si affronta il tema della diversità. Il protagonista di questa storia è Bluastro e viene descritto mentre cammina tutto solo per la città. Durante questa sua passeggiata incontra man mano gruppi di Verdastri, Nerastri, Giallastri e Rossastri che si prendono gioco di lui perché è solo e diverso mentre gli altri sono in gruppo con i propri simili. Bluastro all’inizio sembra non curarsene ma, con il progredire del racconto, si sente sempre più solo e spaventato. Alla fine della storia, incontra Bluastra, anche lei sola e i due, felici di essersi incontrati, si prendono per mano e continuano il loro percorso insieme. 

In maniera semplice e indiretta, Amato ci fa riflettere sul tema molto delicato della discriminazione. La categorizzazione, ovvero il processo naturale grazie al quale semplifichiamo e ordiniamo la realtà che ci circonda, fa sì che si notino maggiormente le differenze che le somiglianze tra individui appartenenti a classi diverse e dà vita a stereotipi e pregiudizi. Inoltre, ci fa capire quanto sia importante avere al proprio fianco qualcuno che, nei momenti difficili della nostra vita, ci aiuti a tornare in carreggiata.

La favola “Il re infelice”, invece, racconta l’ansia e la paura di un sovrano che, non appena sedeva sul trono, sentiva un gran bisogno che non riusciva a trattenere, creando disagio e malcontento tra i suoi sudditi. Col ripetersi sempre della stessa storia, il re iniziò a governare stando in piedi, arrivando però sempre più stanco a fine giornata. Un giorno, un mendicante gli portò un trono diverso e gli disse: “Pensa che sei forte, più forte di tutto, e i tuoi problemi spariranno”. E così fu, il re tornò ad avere una vita normale, si sposò ed ebbe un figlio al quale “insegnò ad essere più forte dei cattivi pensieri”.

Questo ci insegna che di fronte ad un problema o ad una situazione che ci spaventa, bisogna sempre avere la consapevolezza di essere più forti di qualsiasi brutto pensiero.

Un libro per bambini, ma anche per adulti, che tocca temi profondi e lascia insegnamenti importanti. 

N°68 del 27/09/2022

fondazione nenni

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