La difesa della Repubblica Romana: 170 anni fa iniziava l’assedio francese

– di GIULIA CLARIZIA-

30 aprile 1849. La Repubblica Romana viene attaccata dalle forze francesi dirette dal generale Nicolas Oudinot.

Solo poche settimane prima, dopo la fuga di papa Pio IX a Gaeta a seguito dell’uccisione del ministro del governo pontificio Pellegrino Rossi, la città di Roma si era riorganizzata ed aveva proclamato la Repubblica. Il contesto era quello dei moti rivoluzionari che nel 1848 avevano infiammato l’Europa intera, nel nome delle libertà dal potere assoluto.

Un laboratorio politico di incredibile modernità quello della Repubblica Romana. In pochi mesi introdusse il suffragio universale maschile, e produsse la costituzione che è stata modello di quella che vantiamo attualmente.

Il papa, intenzionato a ristabilire l’ordine in città, invocò l’aiuto degli stati cattolici europei. Fra coloro che risposero all’appello, fu decisivo il ruolo svolto dai francesi di Napoleone III, che proprio 170 fa diedero inizio all’assedio di Roma.

La guerra iniziò nella gloria. Seppur in minoranza e per la maggior parte inesperti, i combattenti della Repubblica Romana guidati da Garibaldi costrinsero i francesi alla ritirata.

Fu l’unica vera vittoria delle forze repubblicane. Dopo di essa venne concordata una tregua, che permise a Oudinot di radunare rinforzi. La stessa tregua fu poi rotta a tradimento dai francesi qualche ora prima del tempo. Nella notte del 3 giugno, infatti, gli alleati del papa attaccarono a sorpresa i volontari garibaldini che difendevano il Gianicolo. La conquista di quell’area strategica sarebbe stata decisiva per la vittoria della guerra. Gli avamposti in posizione sopraelevata rispetto alla città garantivano infatti un vantaggio per far breccia nelle mura. Fu per difendere quelle posizioni strategiche che molti giovani poco più che ventenni morirono. Fra questi vi erano Goffredo Mameli, autore del nostro inno nazionale, e Luciano Manara, che dal Piemonte accorse con i suoi bersaglieri alla difesa di Roma e fu nominato Capo dello Stato Maggiore di Garibaldi.

L’eroica difesa continuò sino al 30 giugno. Dopo un’ultima, dura battaglia combattuta nei pressi di quello che oggi è l’ossario garibaldino, in memoria dei caduti per la difesa di Roma, le forze repubblicane vennero definitivamente sopraffatte. Il 3 luglio, i francesi avevano conquistato la città. Il sogno della Repubblica Romana era finito, ma la sua eredità politica era destinata ad avere un profondo valore nel futuro dello Stato italiano.

Questa mattina del 30 aprile 2019, proprio presso l’ossario garibaldino al Gianicolo si terrà la commemorazione di questa gloriosa pagina di storia.

giuliaclarizia

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