La Lettonia vuole l’istruzione in lettone. È la minoranza russa che si oppone

-di MAGDA LEKIASHVILI-

Il presidente lettone Raimonds Vejonis ha firmato una legge che prevede un graduale passaggio all’insegnamento della lingua lettone nelle scuole secondarie del paese che attualmente usano altre lingue per la maggior parte delle materie insegnate. La transizione prevede il passaggio all’istruzione nella sola lingua ufficiale, concludendo il processo entro l’anno accademico 2021/2022. Questo per offrire pari opportunità a tutti i giovani per ottenere un’istruzione di qualità e per costruire la propria vita in Lettonia, per studiare e lavorare nel proprio paese. Secondo l’affermazione del presidente, la sua decisione formerà una società più coesa e uno stato più forte. Ovviamente, la riforma non esclude la possibilità di imparare le varie lingue, che nelle scuole rimarrà come un’opzione.

La lingua ufficiale in Lettonia è il lettone, la lingua russa viene considerata come straniera, anche se circa il 40% della popolazione parla il russo. Proprio per accontentare le minoranze russe, nel 2004, in Lettonia c’è stata una riforma dell’istruzione nelle scuole con una presenza maggiore delle minoranze. Di conseguenza è stato introdotto un sistema di istruzione bilingue in cui solo il 40% delle materie potevano essere insegnate in russo nelle scuole russe.

Tale cambiamento ha incontrato una forte opposizione da parte delle scuole di lingua russa, con diverse dimostrazioni pubbliche. I manifestanti sono scesi nelle strade della Lettonia con cartelli che recitavano: “fuori le mani dalle scuole russe”, “voglio studiare nella mia madre lingua”. Per questi la madre lingua è solo il russo e considerano come lingua secondaria la lingua lettone.

Il Parlamento di Mosca ha adottato una dichiarazione sull’inammissibilità del divieto della Lettonia di insegnare nelle lingue minoritarie a scuola.  Secondo la dichiarazione, le autorità della Lettonia agiscono in contrasto con il rispetto reciproco, la comprensione e la cooperazione tra le persone che vivono sul territorio lettone indipendentemente dalla loro appartenenza etnica, culturale o linguistica. I parlamentari russi hanno proposto di introdurre sanzioni contro Riga, capitale della Lettonia. Affermano che le azioni delle autorità lettoni infrangono i diritti dei cittadini di usare la madre lingua russa e ciò deve prevedere misure economiche speciali contro il governo. La proposta legislativa dei deputati della Duma implica il divieto parziale o totale delle transazioni finanziarie, la modifica dei dazi doganali, la restrizione del turismo, la cessazione o la sospensione degli accordi commerciali internazionali e di altri accordi economici esteri.

magdalekiashvili

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