Roma inondata: Raggi, chiedi scusa e dimettiti

-di VALENTINA BOMBARDIERI-

C’era una volta un consigliere comunale del comune di Roma. Una giovane avvocatessa dal nome Virginia Raggi. Era il 30 settembre 2013 e il 6 novembre 2014 quando in occasione di forti temporali che avevano colpito la sua città, questa Consigliera, che era all’opposizione, pubblicava su Facebook post di questo tipo.

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Il 22 giugno 2016 Virginia diventa sindaco di Roma. E come nelle migliori favole di Esopo che si rispettino, per la serie “se sputi in cielo in faccia ti torna” il 10 settembre 2017 Roma viene colpita da un forte nubifragio. Ora ci chiediamo, se il 6 novembre di 3 anni fa la futura sindaca forniva all’allora amministrazione Marino soluzioni semplici e efficaci perché, ora che è in suo potere, non le ha messe in atto? Ieri i cittadini di Roma, ormai stanchi, hanno assistito a un vero e proprio disastro. Strade allagate, alberi caduti, sottopassi inondati, black out elettrici e traffico in tilt. E come se non bastasse sono state chiuse per diverse ore le stazioni della Metro A Lepanto, Ottaviano, Repubblica, Lucio Sestio, Numidio Quadrato e il tratto da Flaminio a Battistini. Sulla linea B sono state chiuse le stazioni Palasport, Fermi e Laurentina. Per sapere che dopo due mesi di siccità a Roma sarebbe arrivata la pioggia non ci voleva di sicuro una palla di vetro, anche perché da giorni tutti i meteorologi annunciavano che sulla Città Eterna si sarebbe scatenato il diluvio (bastava collegarsi con un telefonino a uno dei tanti siti specializzati). Ma la Raggi fa spallucce. E continua a nascondersi dietro un comunicato sul sito del comune di Roma: “Maltempo, 15 le squadre del Dipartimento Infrastrutture capitolino (Simu – Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana) intervenute sul campo nelle ultime ore. Da via Cristoforo Colombo a viale Oceano Atlantico, da piazza Colosseo a piazzale Ponte Milvio, via Capannelle e piazzale Verano. Nei giorni scorsi oltre 100 le arterie cittadine interessate dalla pulizia anticipata delle caditoie per prevenire occlusioni”. Infatti come dimenticare il post di Pinuccia Montanari che anche noi avevamo pubblicato, dove ci si vantava del fatto che la città non fosse in stato di abbandono. Accusando le testate giornaliste del fatto che il racconto “in merito alla mancata rimozione delle foglie non corrisponde alla realtà”. Ne avevamo fatto un articolo e i fatti ci hanno dato ragione. Come ci danno ragione i fatti e le foto che testimoniano la situazione di ieri a Roma.

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E se il 14 settembre 2015 la sindaca chiedeva a Daniele Frongia, Marcello de Vito e Enrico Stefano di preparare i gommoni in vista della pioggia, quello che i romani dopo la pioggia di ieri le chiedono e di vergognarsi, chiedere scusa a una cittadinanza da lei offesa e abbandonata e di dimettersi da un ruolo che non è in grado di ricoprire.

raggi gommoni

Valentina Bombardieri

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