Ius soli: in Senato va in onda l’Italia disonorevole

L’Italia indegna è andata in onda grazie (si fa per dire) ai rappresentanti della Lega tra i quali uno, Marco Centinaio, quasi travestito da Tarzan, nel fuoco della polemica si è aggrappato ai banchi del governo. Si discuteva della Ius Soli, cioè del diritto (sacrosanto) di quei ragazzi nati, cresciuti ed educati in Italia da genitori stranieri e ai quali per una questione di semplice civiltà va riconosciuto il diritto di cittadinanza. Ma la civiltà non è dei Calderoli (il famoso ideologo del Porcellum) e dei suoi colleghi. Tra urla e strepiti sono riusciti persino a travolgere il ministro della pubblica istruzione, Valeria Fedeli, che è rimasta contusa a un gomito. Fuori, tra saluti romani e slogan dal chiaro sapore ideologico, i “campioni democratici” di Casa Pound e Forza Nuova stringevano nei fatti un’alleanza con i leghisti all’interno dell’aula. Contemporaneamente, i pentastellati, confermando la loro scelta di uscire dall’aula, assumevano la posizione delle tre scimmiette: non vedo, non sento e non parlo. Una corrispondenza di amorosi sensi che sembra quasi prefigurare un’alleanza di governo. O, meglio, di non governo

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