Le battaglie politico-sociali sul “corpo” della Sirenetta

 

-di TAYSIYA LIBOKHORSKA-

Oggi, di nuovo la celebre statua della Sirenetta di Copenhagen è stata imbrattata con della vernice, per la seconda volta in meno di un mese. Il 30 Maggio scorso alcuni ambientalisti per manifestare contro la caccia delle balene, cosparsero vernice rossa sul manto della Sirenetta, questa mattina è stata ritrovata dipinta di blu e bianco; ai suoi piedi una scritta “free Abdulle”; probabile atto di sostegno alla battaglia del giovane somalo Abdulle Ahmed, rinchiuso in un ospedale psichiatrico in seguito a un errore medico. Ora lotta con le istituzioni per rivendicare i suoi diritti di libertà contro quello che ritiene il totalitarismo del governo danese.

Realizzata nel 1913 e sistemata all’ingresso del porto di Copenaghen, presso il parco di Langelinje è la protagonista di una delle più celebri fiabe di Hans Christian Andersen; scritta nel 1837, è la storia della giovane figlia del re del mare, che innamorata di un essere umano, sogna di poter vivere sulla terra ferma. La sua anima rivive in quella piccola statua di appena 125 centimetri di altezza, attendendo per sempre l’arrivo del suo principe.

La piccola statua era in origine un dono alla capitale da parte del produttore di birra Carl Jacobsen (figlio del fondatore del birrificio Carlsberg), commissionata allo scultore Edvard Eriksen che prese come modello la moglie Eline.

La povera Sirenetta è stata vittima nel corso della sua immobile esistenza di numerosi atti vandalici, talvolta anche per nobili finalità e per questo trasformata in megafono per appelli dal forte impatto sociale e politico.

A partire dagli anni ‘60 verrà vestita di biancheria intima, ricoperta di vernice rossa, decapitata (24 aprile 1964), e di nuovo ricoperta di vernice, privata del braccio destro (22 luglio 1984), decapitata nuovamente fino a scomparire dal suo scoglio l’11 Settembre 2003, per poi essere ritrovata nel mare. Si allontanerà una seconda volta dal suo scoglio ma questa volta con tanto di autorizzazione statale per andare a rappresentare la Danimarca all’EXPO del 2010 a Shanghai.

Nonostante sia stata così spesso al centro di atti non propriamente benevoli nei suoi confronti, la Sirenetta si esibisce in tutta la sua immediatezza iconoclastica liberamente: totalmente incustodita e pronta a farsi passiva portavoce di nuove rivendicazioni e appelli. Il suo è un ruolo non solo turistico ma fortemente sociale e politico; ricordiamo quando fu avvolta in un burqa per manifestare il dissenso nei confronti dei negoziati per l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea, nel 2004.

Simbolo di una bellissima città, parto letterario di una mente poetica nata in una città che dagli aspetti fiabeschi (Odense) protagonista di una storia che ha attraversato un secolo, ora è destinata a raccogliere le periodiche pasquinate?

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