Pokémon: nati 20 anni fa, cresciuti con gli smartphone

Il 1° aprile del 1997 Tokyo trasmette la prima puntata di uno dei cartoni animati più amati e longevi di sempre: i Pokemon. Il successo del prodotto televisivo è stato, fin da subito, globale con 74 paesi coperti dalla serie. Dopo 20 anni ancora non ha concluso il suo percorso, essendo arrivato alla 962sima puntata.

La serie nasce nel 1996 dalla “The Pokemon Company”, che proprio in quell’anno sviluppò due videogiochi per la console Nintendo “Game Boy”. Viste le vendite stratosferiche dei due titoli di lì a poco venne varato il progetto televisivo. Dal 1997 in poi il franchise ebbe un’espansione vertiginosa con un’infinita serie di gadget e trovate commerciali.

L’intera saga si basa su degli animali immaginari (i Pokemon appunto) che, una volta scovati e catturati, possono essere allenati e fatti combattere dagli utenti. Il successo deriva proprio da ciò. Nelle serie TV lo spettatore si sente coinvolto dalla crescita dei personaggi che ha iniziato a conoscere, mentre nel videogioco è immerso in questa crescita continua del suo “team”. L’ultima trovata commerciale per sostenere il franchise è arrivata dalle piattaforme mobile (smartphone e tablet), grazie all’applicazione “pokemon Go”. Quest’app rinnova il gameplay (lo stile di gioco) dei vecchi titoli, sfruttando la tecnologia inclusa nei moderni dispositivi, in particolare il GPS (sensore per la geolocalizzazione). L’utente deve infatti muoversi realmente sul territorio in cui vive per scoprire nuovi pokemon, rendendo quasi reale l’avventura videoludica. I fan della saga sembrano aver apprezzato, con oltre 500 Milioni di download.

Per capire la portata di questo brand occorre soffermarsi anche sui numeri che ha prodotto nel corso degli anni. Dal 1997 al 2013 ha fatturato quasi 34 miliardi di euro, vendendo quasi 280 milioni di giochi (dati del 2016). Dei dati da capogiro che difficilmente troveranno altri rivali.

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