“Un secolo per il riequilibrio lavorativo donna-uomo?”

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-di GIULIA CLARIZIA-

Dobbiamo aspettare un secolo per raggiungere un equilibrio nella vita lavorativa di uomini e donne?”: ecco uno dei temi che saranno discussi oggi presso il Parlamento Europeo in occasione della festa della donna. Il tema scelto quest’anno è quello delle condizioni economiche delle donne e di come queste possono essere migliorate. Dopo il benvenuto del presidente Antonio Tajani, tre donne di successo ispireranno il seguito dei lavori.

Michaelle Jean è stata la prima afro-americana a diventare governatrice generale del Canada, nominata dalla regina Elisabetta II nel 2005. Donna di cultura, laureata in lingue, nel 2015 è stata nominata segretario generale dell’Organisation International de la Francofonie.

Vandana Shiva, indiana, si è laureata in filosofia della scienza, campo da cui si è allontanata per occuparsi di problemi ambientali ed in merito all’agricoltura. Tra le sue battaglie più famose, vi è quella contro gli OGM.

Alia el-Yassir è stata la portavoce di numerose campagne di gender equality presso le Nazioni Unite e ora a capo della UN Women presso l’ufficio regionale per l’Europa e l’Asia Centrale.

Seguiranno 5 workshop che declineranno il tema della giornata: la situazione delle donne impiegate nella scienza, tecnologia, ingegneria e matematica; la libertà dalla violenza in prospettiva globale; l’inclusione delle politiche di genere nel processo di crescita inclusiva; le prospettive globali nel rapporto tra la crescita economica delle donne e gli UN Development Goals, e appunto, il problema dell’equilibrio nella vita lavorativa di uomini e donne.

Questioni aperte che nel 2017 dovrebbero essere chiuse. È impensabile che in un mondo che riteniamo “moderno” uomini e donne non siano considerati alla pari in ambito professionale e che l’immagine della donna al vertice di un’azienda o un’istituzione può ancora lasciare qualcuno perplesso. A Bruxelles si ragionerà su come l’Europa può intervenire per apportare dei miglioramenti in questo senso.

La giornata poi si concluderà con la cerimonia di premiazione per lo EU Prize for Women Innovators. Si tratta di un concorso indetto dalla Commissione Europea che mette in palio premi rispettivamente da 100 mila, 50 mila e 30 mila euro per le prime classificate, che si sono distinte per l’invenzione che hanno portato sul mercato. Donne impegnate nella ricerca scientifica nei campi più disparati: biologia, neuroscienze, produzione di energia pulita e molto altro.

Domani la donna verrà festeggiata con un’iniziativa concreta ma con la consapevolezza che non basta impegnarsi un giorno all’anno per risolvere un problema che è vecchio quanto la nostra società. Per questo, un’altra iniziativa a lungo termine, Horizon 2020, si è posta come obiettivo quello di promuovere l’uguaglianza di genere nell’ambito della ricerca e dell’innovazione su lungo periodo.

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