Metalmeccanici, 72 ore per chiudere il contratto

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Rocco Palombella, segretario della Uilm, intervenendo all’inizio del mese alla Conferenza di organizzazione aveva annunciato che novembre sarebbe stato il mese decisivo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. E in effetti la trattativa sembra essere arrivata alla svolta finale. Le parti torneranno a riunirsi per tre giorni consecutivi. Fine settimana per mettere a punto gli ultimi (rispettivi) dettagli, quindi vertice con le delegazioni al gran completo a partire da mercoledì 23 novembre. Una full immersion di settantadue ore per smussare gli angoli e appianare “i punti rimasti in sospeso”.

“Il fatto che si torni a convocare una plenaria e di tre giorni dà un grande valore a queste date. Vuol dire che proviamo a fare il contratto”, spiega con una certa soddisfazione Palombella. “Abbiamo convocato per dopodomani, 18 novembre l’assemblea nazionale Fiom, quella che ha varato la piattaforma e che ha il compito di valutare le politiche che facciamo”, spiega il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini. Che poi precisa: “Per noi valgono le cose già dette, Federmeccanica deve cambiare la posizione espressa il 28 settembre” sulla parte salariale. In questa battaglia di posizione, la Federmeccanica attraverso il suo direttore generale, Stefano Franchi, disegna la sua linea del Piave rispondendo a Landini: “I margini sono minimi. L’impianto deve restare quello del 28 settembre. Noi abbiamo già fatto uno scattò ora è il sindacato a dover fare un passo. Se farà un passo faremo il contratto”.

Quella che si sta giocando è una partita complicata anche perché il contratto presenta notevoli elementi di novità. Restano evidentemente le diffidenze soprattutto da parte della Federmeccanica che ha dovuto modificare una impostazione iniziale troppo rigida anche sotto la pressione di un vertice confindustriale che dopo il cambio del presidente ha mutato anche strategia. Ciò non toglie che l’organizzazione che riunisce gli imprenditori metalmeccanici farà di tutto per tenere qualche punto. Afferma il direttore generale: “Il nostro obiettivo è sempre quello ed uno solo: il rinnovamento”. Semmai con un accordo (dopo molti anni) unitario “Per Federmeccanica sul tavolo c’è un progetto riformatore. Ed un progetto riformatore si fa a larghissima maggioranza, va fatto con il più ampio consenso possibile. Siamo per l’inclusione. E siamo fiduciosi”.
Il quadro appare, comunque, in movimento e l’obiettivo della firma appare raggiungibile. Molte questioni sono state appianate e superate. Racconta Marco Bentivogli, segretario generale della Fim-Cisl: “Oggi siamo andati avanti su due capitoli importanti, sicurezza e trasferimenti. È ora importante che siano state fissate queste tre date per tentare un affondo” sui temi normativi ancora aperti, quindi stringere verso il rush finale sulla parte salariale. Sul salario resta ferma la richiesta del recupero dell’inflazione al 100%. L’inflazione deve esserci tutta. Assolutamente, per noi sono cose indispensabili”.

antoniomaglie

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