L’occupazione rallenta, donne “scoraggiate”

image.jpeg

-di SANDRO ROAZZI-

Dall’occupazione altro segnale che l’economia va al rallentatore. Il dato Istat di luglio segnala uno stop sul mese precedente, -0,3%, anche se rispetto ad un anno fa il consuntivo resta positivo, + 266 mila occupati, come positivo si rivela il trimestre maggio-luglio (+0,7%). Gran parte degli occupati però sono over 50 ed evocano immediatamente gli effetti della legge Fornero che ha spostato in avanti la possibilità di lasciare il lavoro.

Indicativo dello stato delle cose è anche il fatto che la flessione di luglio riguarda le classi di età fino ai 49 anni. Molti sono i lavoratori indipendenti, quasi a significare che la ripresa del mercato interno è fragile. Altro dato su cui riflettere è che la disoccupazione sia pure in calo come quella, tuttora abnorme però, giovanile, dipende in buona parte dalla perdita di posti femminili. E sono le donne che determinano al tempo stesso la risalita del numero degli “scoraggiati”. È un contesto che indica come occorrano nuove politiche per l’occupazione.

Ma soprattutto suggerisce la considerazione che se lo sviluppo con la “S” maiuscola non riparte, c’è poco da sperare. La legge di stabilità è chiamata a dare la direzione di marcia, ma inutile negare che sia necessaria una svolta nei rapporti fra Governo e forze sociali. E nuovi progetti. Disegnare un futuro in tempi nei quali l’ incertezza la fa da padrona e sconsiglia di assumersi rischi non è sfida da poco.

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

Rispondi