Le parole d’autore di Nenni contro la pena di morte: la sfida delle sfide

28 luglio

– DI FRANCESCA VIAN – 

La drammatica attualità della pena di morte in Europa, ricordata più volte in questi giorni nel blog, mi induce a proporre: “la sfida delle sfide”.

La sfida delle sfide” fu lanciata da Francisco Franco all’Europa, nel 1975, poco prima del suo tramonto. Nenni ne parla dettagliatamente: “Il 26 settembre la sfida delle sfide, col Consiglio dei Ministri presieduto da Franco che approvò all’unanimità le condanne a morte pronunciate dalle Corti Marziali contro undici militanti dell’ETA (il movimento separatista basco) e del Frap (Fronte rivoluzionario antifascista popolare).

Sei delle condanne capitali vennero allora commutate nella pena dell’ergastolo (e tra esse due di donne incinte).

Le vittime delle altre cinque comparvero davanti al plotone di esecuzione all’alba del 27 settembre: tre a Madrid, una a Barcellona, una a Bilbao.

Ma che Franco, ponendo la Spagna e l’Europa davanti al fatto compiuto, avesse sbagliato i suoi calcoli, lo si vide all’indomani delle esecuzioni sommarie.  (…) Le proteste contro le condanne a morte mobilitarono la penisola iberica da un punto nenni-fumettoall’altro. In Europa e nel mondo le manifestazioni di solidarietà furono unitarie. Tutti i paesi della comunità europea ritirarono da Madrid i loro ambasciatori. Nessuna voce tacque, da quella di Mao a quella del papa. Solo gli Stati Uniti, impegnati a Madrid nel rinnovo del contratto di affitto per le basi aereonavali, limitarono la loro deplorazione prendendo di mira un generico ciclo di violenze.

L’intimidazione e la provocazione si ritorcevano così contro i loro autori. Senonché, proprio in quel momento cruciale, la malattia di Franco (…) concorse ad attenuare il ribollimento della collera popolare, come se d’improvviso fosse venuto meno il bersaglio. (…)

Per la Sinistra europea il compito è scritto nelle cose e si riassume in due sole parole impegnative: solidarietà e appoggio” (Pietro Nenni, Prefazione alla nuova edizione di “Spagna”, aprile 1976).

Sfida deriva dal latino fĭde(m): la s-negativa davanti a fĭde(m) significa “togliere la fede a qualcuno o a qualcosa”, oppure – come dice la Crusca – “dichiarare che alcuno non merita fede, quindi provocarlo”. Perciò la s-fida delle s-fide è il peggiore fra tutti gli atti con i quali si poteva togliere la fede all’Europa e al mondo. E’ dunque netta la corrispondenza fra l’etimologia della parola “sfida” e la provocazione lanciata all’Europa con la pena di morte, eseguita all’alba del 27 settembre 1975.

Nella sfida delle sfide, come la definì Nenni, morirono: Angel Otaegui Echeverría, José Luis Sànchez-Bravo Sollas, Juan Paredes Manot, José Humberto Barena Alonso e Ramon García Sanz.

Abbiamo già visto che Nenni presenziò, come giornalista, alla condanna a morte del pluriomicida Henri Landru, (https://fondazionenenni.blog/2016/05/26/le-parole-dautore-di-nenni-il-sadico-landru/), il 25 febbraio 1922.

Ironizzò con amarezza sulle ore precedenti l’esecuzione, dandoci il paradossale senso del contrasto: “A tratti la porta del carcere si apre e si vedono delle ombre vagare per i corridoi. Sono i carcerieri che ungono i cardini delle porte per evitare ogni rumore. La civiltà conosce di queste delicatezze pel sonno d’un uomo che essa si apparecchia ad assassinare legalmente!”

Poi, sulla condanna eseguita, si espresse dicendo: “Lentamente le stelle scompaiono e attorno alla macchina sinistra si stringe il quadrato degli agenti e dei giornalisti. L’inquietudine invade tutti. (…) C’è un motto di Victor Hugo che il difensore di Landru ricordava questa mattina: “Un giudizio irreparabile presuppone dei giudici infallibili…” Erano infallibili i giudici della Corte d’Assise di Versailles? Era infallibile il presidente della repubblica, che ha respinto il ricorso di grazia presentato dagli stessi giurati unanimi? Landru ha protestato, fino sulla soglia della ghigliottina, la propria innocenza. (…) Questa sinistra macchina eretta contro la porta d’un carcere può essere il simbolo di una sedicente civiltà che spinge la punizione fino al delitto” (Avanti!, 26 febbraio 1922).

Nella prossima puntata ci aspetta uno splendido concetto, uno dei più belli di Nenni, che va nella direzione diametralmente opposta rispetto a quanto abbiamo visto oggi: cioè Pietro Nenni e Sandro Pertini testimoniano direttamente l’esempio di uno stato che abbraccia il dialogo e rinuncia al “feticcio insanguinato” della sua “autorità”. francescavian@gmail.com

francescavian

One thought on “Le parole d’autore di Nenni contro la pena di morte: la sfida delle sfide

  1. Un anno prima, Nenni utilizza la parola “sfida” per una questione analoga. Leggo infatti nei diari di Nenni del 1974, pubblicati l’1 settembre 2016, che Nenni definisce “sfida all’opinione” una sentenza di morte del regime di Franco: “3 marzo 1974 Franco ha negato la grazia e la commutazione della pena all’anarchico catalano Puig Antik, accusato dell’uccisione di una guardia civil, ma senza prove certe. E’ una sfida all’opinione, aggravata dall’uso della garrota, uno strumento barbaro di morte per strangolamento” (Pietro Nenni, Socialista libertario giacobino,a cura di Paolo Franchi e Maria Vittoria Tomassi, Venezia, Marsilio, 2016).

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