MA LUI NON C’E’

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La paura si diffonde. La minaccia incombente di un attacco terroristico scatena la psicosi di Bruxelles che ha prodotto – fortunatamente – solo danni commerciali e psicologici.

Hollande ha deciso l’intervento contro l’Isis in Siria. Incontrerà i leaders tedesco e inglese per coordinare le decisioni operative. Di questo direttorio europeo fa parte Cameron che non è nell’Europa dell’euro, ma non c’è Renzi , leader di un paese coinvolto drammaticamente nel problema dei profughi. Eppure l’Italia è il canale di scorrimento della minaccia jihadista (ora si è aggiunta la Grecia) e dovrebbe confrontarsi e decidere insieme con gli altri paesi europei non solo per la tutela della sua sicurezza – non dimentichiamo che tra poco si aprirà il Giubileo – ma anche perché controllare gli ingressi dei migranti significa certamente controllare i passaggi di terroristi. E’ risultato che il super ricercato Abdeslam ha scorrazzato per il nostro paese.

L’ho detto e lo ripeto: il problema non è a Lampedusa, ma sulle coste libiche. E’ recente la notizia che l’Isis ha in programma di occuparsi maggiormente della Libia, ove già domina a Tripoli, e di mettere le mani sulla Tunisia le cui coste nord sono molto più vicine all’Italia. Come controllare quelle coste non posso dirlo io, ma i militari.

Bisogna passare dall’ONU? Perchè non si è fatto finora? Comunque Hollande ha scatenato la guerra in Siria senza chiedere il permesso a nessuno. Ora incontrerà la Merkel e Cameron e discuteranno del problema in assenza dell’Italia, la più coinvolta e interessata.

Renzi prenda esempio da Craxi che come presidente del consiglio non ammetteva che l’Italia fosse esclusa dai principali vertici internazionali.

Il primo blog che ho dedicato a Renzi era intitolato “Parole, parole, parole”. Avevo ragione.

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