Atene , madre della democrazia moderna

atene-assemblea-Luciano Pellicani-

            Il 13 luglio “Il Corriere della Sera” ha pubblicato un artico di Umberto Curi nel quale si sostiene che “uno dei più vieti , e infondati , luoghi comuni” è “l’idea che la Grecia sia stata la Patria della democrazia”. Una tesi – quella di Curi – davvero strabiliante , che liquida con la massima arroganza tutto ciò che è stato documentato dai maggiori studiosi della civiltà antica.

            A cominciare da Max Pohlenz che sulla democrazia ateniese così si è espresso : “Lo spirito di libertà domina tutta la vita cittadina …Lo Stato lascia libero il cittadino di regolare la sua personale esistenza secondo i propri gusti …Per la prima volta nella storia universale non solo viene riconosciuto il diritto dell’individuo di una vita propria all’interno della comunità , ma il libero sviluppo della personalità è addirittura iscritto fra i fini dello Stato. Nell’Atene di Pericle, all’ideale del governo del popolo, si intrecciò il principio fondamentale del liberalismo moderno, che cioè ciascun cittadino , all’interno dell’organismo statale, deve conservare la libertà di pensare e di agire autonomamente e di manifestare con franchezza la propria opinione , mentre lo Stato deve immischiarsi quanto meno possibile nella vita privata dei singoli. Fu lo spirito di Pericle a fondere insieme i due ideali ( quello democratico e quello liberare ) e a trasmettere alla posterità come un tutto unico . Se seguiamo le discussioni sul liberalismo e sul socialismo , …si resta sorpresi nel costatare quanto esse riecheggino , speso fino nella formulazione verbale , le idee di Pericle”. Identica la tesi di Mogens Herrman Hansen : ”Demokratia , eleutheria e to ison costituivano una triade  nell’ideologia politica ateniese , così come democrazia, libertà e eguaglianza nell’ideologia liberal-democratica dei secoli diciannovesimo e ventesimo”. Non diversa la conclusione cui è giunto Domenico Musti. Nella sua fondamentale monografia Demokratia , egli ha documentato da par suo che il sistema politico ateniese era un complesso di istituzioni “posto a garanzia del privato”, ossia dell’”insieme degli interessi , dei bisogni , delle aspirazioni dei singoli” concepiti come “portatori di diritti individuali , garantiti dal principio di eguaglianza politico-formale”. Di qui il fatto – sottolineato con particolare vigore da Gustave Glotz – che , ad Atene, “la libertà individuale era assoluta”.

            Nella democrazia ateniese – le parole sono di Jacqueline de Romilly – “prima dell’eguaglianza , prima della libertà, al principio dell’uno e dell’altra, si trovava la legge”. E si trovava anche l’esplosivo principio dell’eguaglianza nella libertà di tutti gli uomini. Donde la condanna , formulata con la massima chiarezza ed energia, della schiavitù da parte dei sofisti ( Antifonte, Alcidamante, ecc.). Una condanna che incise non poco sul processo di democratizzazione della società ateniese, se è vero – come è vero – che l’Anonimo Ateniese – un arcireazionario accanito partigiano di Sparta – manifestò tutta la sua indignazione di fronte al fatto che “ ad Atene la sfrontatezza degli schiavi e dei meteci era enorme . Non era neanche consentito batterli , né chi era schiavo avrebbe ceduto il passo per la strada”. In aggiunta, “il popolo non era per niente vestito meglio degli schiavi e dei meteci , e in nulla il suo aspetto era migliore “. Addirittura, c’erano schiavi che “vivevano nel lusso”. Né è tutto. Accadde una cosa straordinaria: che gli schiavi chiesero e ottennero la parrhesia , ossia il diritto di parlare, nel modo più libero , durante le assemblee che svolgevano nell’agorà ! .

            Di fronte a tutto ciò, non può destare sorpresa alcuna il fatto che uno dei più energici campioni della democrazia moderna – Thomas Paine — abbia pubblicamente dichiarato che l’aspirazione dell’America era quella di “diventare in grande ciò che in piccolo era stata Atene”. Come non può destare sorpresa alcuna che uno dei maggiori pensatori del nostro tempo – Karl Popper – abbia dedicato una intera monografia — La società aperta e i suoi nemici – con la quale ha mostrato che nell’Atene di Pericle fu compiuto il primo tentativo di creare una democrazia liberale.

         

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

One thought on “Atene , madre della democrazia moderna

  1. Risposta nitida, semplice, essenziale e ricca di riferimenti.
    Aggiungo una nota sul passaggio di critica che Curi elegantemente fa alla democrazia diretta e specificamente al referendum greco. Condivido non sia stata una pratica esemplare quella di Tsipras ma per ragioni diametralmente opposte alle sue. La democrazia diretta ha un senso compiuto quando sono i cittadini a prendere l’iniziativa e ci sono i tempi necessari per l’approfondimento. Quello greco ha avuto più il sapore di un “recall” voluto dal leader. Non è democrazia diretta questa. Buoni esempi di pratica di democrazia diretta li troviamo in Svizzera. Anche su temi specifici come questo. Vale la pena ricordare il referendum del 6 dicembre del 92 quando gli svizzeri pretesero di avere l’ultima parola dopo che il parlamento aveva decretato l’adesione allo Spazio Economico Europeo. L’esito fu di una bocciatura di misura della delibera ma non generò né spaccature né crisi di governo. Semplicemente non entrarono in Europa. Gli eletti ci riprovarono negli anni 2000 ma ancora l’ultima parola dei cittadini fu di respingimento e con margini sempre più definiti. https://www.bk.admin.ch/themen/pore/va/19921206/index.html?lang=it

Rispondi