Nenni padre della Repubblica

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-VALERIA FEDELI-

 

Pubblichiamo l’intervento di Valeria Fedeli, Vice Presidente del Senato della Repubblica, in occasione della cerimonia di consegna della prima edizione del “Premio Nenni”

Sono particolarmente lieta di aprire questa cerimonia di conferimento del primo premio intitolato a Pietro Nenni.

Un grande leader, un vero uomo di Stato, giornalista, scrittore brillantissimo, straordinario oratore e grande combattente.

Qui, nella sede del Parlamento repubblicano, voglio ricordare Nenni uomo della Repubblica, uomo della Costituzione e uomo dell’attuazione costituzionale.

La passione per la democrazia lo vide protagonista giovanissimo nella sua – nella vostra – Romagna, leader repubblicano e quindi del movimento socialista.

Visse in prima persona gli errori e le violenze che portarono al fascismo, la durezza della dittatura, che combattésubito in patria e da esule in Francia e in Spagna.  Una battaglia che lo segnònegli affetti piùcari, con la perdita della figlia amatissima nei campi di sterminio nazisti.

Queste prove durissime, che lo videro spendere ogni energia nella lotta contro la dittatura e per la liberazione, lo portarono ad essere  protagonista eminente della rinascita democratica del nostro Paese.

Fu una sua grande vittoria quella per la Repubblica. In quella battaglia si impegnòallo spasimo, nelle mille piazze d’Italia e in Assemblea costituente,  consapevole che solo sull’onda della forte spinta rinnovatrice della Resistenza si sarebbe potuto fare quel cambio istituzionale che, nei suoi auspici, doveva essere la pietra angolare su cui costruire un radicale rinnovamento dell’Italia.

La sera del 5 giugno 1946, Nenni annota nel suo taccuino: “Una grande giornata che mi ripaga di molte amarezze e che puòbastare per la vita di un militante. La battaglia per la Repubblica èvinta”.

Da Ministro per la Costituente fu piùdi ogni altro “uomo della Costituzione”. La soliditàdella nostra Carta e il suo orizzonte lungo, deve molto a quel lavoro preparatorio e di studio che proprio Nenni organizzòcon le Commissioni del Ministero per la Costituente, nella quale furono coinvolte le migliori energie giuridiche e scientifiche del Paese.

Diceva nel 1946 in uno dei suoi primi interventi da Ministro: “C’èuna questione pregiudiziale di forma dello Stato, ma c’èanche una questione di contenuto dello Stato che non puòessere separata dalla prima”; quel che per Nenni doveva essere il fondamento dell’azione della Costituente “è la volontàdi costruire uno Stato democratico capace di vincere tutte le difficoltàe di fronte al quale, se tutto saràdifficile, niente saràveramente impossibile”.

Da uomo politico visse da protagonistsa la stagione dei primi anni della Repubblica. Segnato dalla grande sconfitta del Fronte Popolare, che lui pure fortemente aveva voluto, visse con travaglio gli anni seguenti che lo vedono impegnato nella trasformazione del suo Partito e nel progressivo approdo dello stesso all’area di governo dopo la cruciale svolta del 1956.

Nenni fu con Aldo Moro l’artefice principale della politica di centro sinistra, che ebbe quale aspetto qualificante, a fianco a un ampio programma di riforme sociali, proprio l’attuazione di molti istituti della nostra Costituzione: la Corte Costituzionale, l’ordinamento regionale (che Nenni concepiva come mezzo essenziale per scuotere la cultura del vecchio stato accentrato) e infine l’attuazione dell’istituto referendario.

Questo percorso, coerente con l’impegno in Assemblea costituente, era da Nenni inserito in una visione dello Stato ampia, promotrice di libertàper l’individuo e delle sue condizioni sociali.

I risultati insufficienti dell’esperienza di centro sinistra lo delusero molto. E ancor di piùl’insuccesso dell’unificazione socialista alla quale aveva affidato le speranze di una vera rinascita del socialismo italiano e l’avvio di un processo di dialogo con il Partito Comunista, l’altra forza staccatasi dal ceppo comune del movimento dei lavoratori.

La fase finale della sua vita politica e anche del suo percorso umano lo vede – oramai senatore a vita – convinto della necessitàdi aprire una fase nuova. Da, come si definiva lui, “politico in pensione” si impegnòcon vigore nella battaglia per il divorzio che era per lui un chiaro messaggio a favore di una stagione di sviluppo forte civile e culturale del Paese.

Poco prima di morire (morìil 1°gennaio del 1980), malato, aprìil 20 giugno 1979 l’VIII legislatura repubblicana come Presidente provvisorio del Senato. Ricordati i problemi di gravitàeccezionale che il Paese si trovava ad affrontare (in primo luogo la minaccia del terrorismo) fece appello allo stato morale e civile del Paese che cito: “dimostra, nello stesso tempo, doti di coraggio pari ai rischi che minacciano la Nazione”. A chi con distacco sta alla finestra con un atteggiamento di estraneitàe indifferenza, il vecchio combattente di tante battaglie, il  padre della Repubblica, si limitòa ricordare che “tocca a noi, con la nostra unità, il nostro lavoro, la nostra perseveranza, ristabilire i valori della libertàindividuale, il sentimento della responsabilitàcollettiva dello Stato, l’espletamento della vita democratica della Nazione. Sulla base di uno sviluppo sociale, economico e culturale che sia una garanzia per il lavoratori, per le donne, per i giovani verso una nuova qualitàdella vita“.

Con questo messaggio, di ottimismo, impegno, forza e fiducia nella responsabilitàcollettiva, del vecchio combattente di tante battaglie, di questo grande padre della nostra Patria, voglio aprire i nostri lavori e questa cerimonia.

Credo sia importante ricordare personalitàcome Nenni, che tanto hanno dato alla nostra vita democratica e che possono essere d’esempio oggi che siamo nuovamente in un momento storico di grandi cambiamenti e di riforme.

Ringrazio allora gli organizzatori del premio per questa occasione di ricordo e di rilancio dei valori costituzionali, politici ed etici che hanno ispirato Nenni e che devono ispirarci ancora oggi e nel futuro.

Grazie di cuore.

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

One thought on “Nenni padre della Repubblica

  1. Bellissima rievocazione di Pietro NENNI che fu per noi giovani,agli albori del nostro impegno politico, un fulgido faro e maestro, in dottrina e prassi, per l’individuazione nel Socialismo democratico e libertario il cammino da percorrere nella nostra vita di uomini liberi attraverso l’Umanesimo Socialista al fine di
    garantire l’uguaglianza a tutti i cittadini e lottare per il riscatto politico-sociale delle classi lavoratrici e degli ultimi.

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