Di male in peggio

mose(1)

-GIUSEPPE TAMBURRANO-

 

Ha osservato correttamente il magistrato Nordio che Tangentopoli fu corruzione con denaro dei privati; quella di oggi è corruzione con denaro dello Stato. Io aggiungo che i soggetti dell’attuale corruzione sono coloro che vollero la seconda Repubblica, da Berlusconi all’ex PCI: non si salva nessuno – se non singole persone- è il sistema che è marcio. Se tornasse in vita Craxi avrebbe la sua rivalsa. Osservando che il segretario dell’ex PCI – suo grande accusatore – il premier Matteo Renzi – ha detto che bisogna cacciare i corrotti mandandoli a casa a “calci nel sedere”: ma, caro Renzi i corrotti non vanno solo cacciati dal partito, vanno, soprattutto, mandati davanti ai giudici.

La prima Repubblica è crollata sotto Tangentopoli, la seconda si sta disfacendo nella pubblica corruzione, rispetto alla quale quella di Tangentopoli impallidisce. Alcuni parlano di una terza Repubblica ed io tocco ferro.

L’Italia ha bisogno di un movimento di rinnovamento democratico che solo un moderno partito di orientamento socialista potrebbe promuovere. Per un momento ho sperato che questo avrebbe fatto Renzi, rinnovando il PD e chiamando a raccolta tutti coloro che si riconoscono nei valori eterni del socialismo: avrebbe raccolto a piene mani in tanti settori dell’attuale area di sinistra e soprattutto nell’astensionsimo che aumenta a valanga ed è ormai una prateria sconfinata popolata di elettori che non si riconoscono in nessuno dei partiti esistenti compreso il PD di Renzi. Nel quale io ho visto all’inizio un possibile Mitterand: fu una speranza fievole e fugace. L’intelligenza di Renzi è rivolta a se stesso e forse – tenuto conto delle sue notevoli capacità – potrà tenere il governo a lungo, il cui fine sarà quello di perpetuare il suo potere: più un Giolitti che un Mitterand.

E l’Italia non vedrà l’alba di un vero rinnovamento.

fondazione nenni

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